PARAIDROSI

Enciclopedia Italiana (1935)

PARAIDROSI (dal gr. παρά "a lato" e ἳδρωσις "sudorazione")

Antonio Gasbarrini

Si usa tale termine per designare alcune anomalie sudorali, consistenti essenzialmente nell'emissione, attraverso le ghiandole sudoripare, di sostanze, la cui secrezione esorbita comunemente dal campo dell'attività funzionale delle ghiandole stesse. Così nella paraidrosi sono comprese fondamentalmente le cromidrosi da una parte, le ematidrosi dall'altra.

La prima consiste nell'emissione col sudore di materie cromogene, che non fanno parte dei costituenti abituali del sudore. La cromidrosi comunemente avviene a chiazze, che possono colpire qualunque parte del corpo, ma che preferiscono generalmente le regioni palpebrali. Il colore del sudore è generalmente azzurrognolo; e secondo alcuni, esso dipende dall'emissione di composti indolici. Più raramente è rosso o giallo. Sulle cause di tale secrezione, che può durare indefinitamente, e può scomparire improvvisamente senza motivo, nulla si conosce. La terapia è unicamente sintomatica (anidrotici, pulizia). L'ematidrosi consiste nell'emissione di sudore sanguigno. Non pare però che si tratti di una vera secrezione, ma piuttosto di una trasudazione sieroematica, che avverrebbe nei dotti ghiandolari. È quasi sempre parziale. La parte colpita s'arrossa e si ricopre poi di piccole goccioline ematiche, che, asportate, si riproducono. È frequente in soggetti nervosi e isterici. La cura è diretta a correggere lo stato psichico dei soggetti affetti.