FRUSTACI, Pasquale

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 50 (1998)

FRUSTACI, Pasquale

Paola Campi

Nacque a Napoli il 18 ott. 1901 da Salvatore e da Rosa Coccorese. Si accostò presto alla musica, studiando il pianoforte e componendo canzoni sin da quando aveva 16 anni. Durante il servizio di leva si dilettò a suonare anche il clarinetto e si esibì in vari concerti nella banda della marina militare. Nel 1921 si diplomò in composizione al conservatorio di Parma sotto la guida di I. Pizzetti. Iniziò la sua attività professionale lavorando come pianista in compagnie filodrammatiche di attori dilettanti fino a quando nel 1923 fu chiamato a dirigere la scuola di canto della casa editrice G. Capolongo di Napoli, che pubblicò anche i suoi primi successi in dialetto napoletano: Varca napulitana (1924) e Addio Santa Lucia (1925), entrambe scritte su versi del poeta E. Scala e lanciate dal cantante C. Formisano.

Scrisse molte altre canzoni napoletane, tra le quali ricordiamo: 'A vela (1927) su versi di L. Bovio, interpretata per la prima volta da Gabré, Vuto 'e marenaro (1930) su versi di E. Scala, interpretata da F. Rubino, 'A ricetta 'e Napule (1934) su versi di C. Parente interpretata da E. Romagnoli, 'A signora a pporta a me (1934) su parole di C. Letico, cantata da Nino Taranto. Musicò inoltre poesie di S. Di Giacomo, E. Murolo, S. Nicolardi e altri.

Nel 1930 diresse per un anno la casa editrice Azzurra di Napoli, contribuendo al suo ampliamento, mentre nel 1931 passò alla casa editrice musicale Bixio di Milano. E per circa trent'anni collaborò con le migliori compagnie di rivista italiane, sia come compositore sia come apprezzato direttore d'orchestra. Nel 1940 ottenne il suo primo grande successo con la canzone Camminando sotto la pioggia (versi di E. Macario e C. Rizzo), che fu lanciata nella rivista Tutte donne, cantata da Wanda Osiris e ripresa in seguito da altri cantanti, tra cui il Trio Lescano. Altro grande successo fu Sentimental (1948), parole di P. Garinei - S. Giovannini, una samba scritta per la rivista Al Grand Hotel che diventò uno dei cavalli di battaglia della Osiris.

Tra le numerose canzoni scritte per le riviste ricordiamo ancora: La verità e Sho shine… il ritornello del lustrascarpe, su parole di Macario, entrambe per la rivista Moulin Rouge (1945); Monsieur bau bau (1949), su parole di Bel Ami e Macario, per La bisbetica sognata; Semplicità (1953), cantata da Delia Lodi in Baracca e burattini, con C. Dapporto; Caroline chérie, La fortuna di essere donna (1956) su parole di Puntoni - I. Terzoli, cantata dalla Osiris in Okay fortuna e infine Personalità (1957), su parole di Puntoni - Terzoli, in I fuori serie. Collaborò inoltre alla stesura di partiture musicali di molte altre riviste, quali: Noi ricchi (1942) con Taranto; Il grillo al castello (1943) con Macario e Olga Villi; Amleto che ne dici? (1944) con Macario e la Villi; Chi ha ucciso mr. Brown? (1945) con Macario e Paola Veneroni; Febbre azzurra (1945) con Macario e Lea Padovani; Quando spunta la luna in Italy (1947); Se avessimo vinto (1948) con C. Campanini e A. Rabagliati; Sogni di una notte di questa estate (1949) con la Osiris e R. Rascel; Votate per Venere (1950) con Macario e Elena Giusti; Galanteria (1951) con la Osiris, La piazza e Monsieur Cenerentolo (1959) con Dapporto.

Compose molte altre canzoni che divennero popolari: ricordiamo Chiudo gli occhi e penso a te, scritta in collaborazione con Rascel (1931), Tu solamente tu (1939) su parole di M. Galdieri, e ancora Piccolo chalet, Maria Luisa, Alleluja, Quelli dello chi-chi, Quando passa la Ninetta, Amarsi quando piove, Imputati alzatevi, Lettera malinconica, Madame Claire de lune, Non posso dirti chi sono, Valzer del sorriso. Tra gli anni 1938 e 1950 compose e diresse inoltre le colonne sonore di vari film: Eravamo sette sorelle, Yvonne la Nuit, Ninì Pampan, Napoli che non muore e molti altri.

Artista semplice ma sensibile, il F. visse nel periodo aureo della canzone napoletana e ne vide anche il declino, ma il suo innato ottimismo lo portava a credere che sarebbe un giorno tornato alla ribalta. Era un professionista serio, obiettivo nel giudizio, stimato e apprezzato in particolare da Macario, con il quale lavorò per circa dieci anni, contribuendo con le sue musiche e le sue canzoni garbate, allegre, spensierate e orecchiabili, al successo del teatro di rivista che proprio in quegli anni conobbe un periodo felice.

Nel 1928 aveva sposato Maria Consiglio, attrice dilettante, da cui ebbe un figlio, Fernando. Nel 1936 ebbe un secondo figlio, Cesare, dalla show-girl Margherita Wolf.

Morì a San Sebastiano (Napoli) il 29 luglio 1971, assistito amorevolmente dalla sua compagna Mariuccia Giuliano, ex moglie di Macario, con la quale si era risposato nel 1954.

Fonti e Bibl.: Oltre alle notizie fornite dal figlio Fernando, cfr. necr. in Corriere di Napoli, 29-30 luglio 1971, p. 5; Bollettino SIAE, agosto 1971, pp. 288 s.: E. De Mura, Enc. della canzone napol., Napoli 1969, I, pp. 285, 431 s., 436, 445; III, pp. 100, 109, 111 s., 233, 236; R. Cirio - P. Favari, Sentimental, Almanacco Bompiani, Milano 1975, pp. 29, 40, 113, 131; M. Morandini, Sessappiglio. Gli anni d'oro del teatro di rivista, Milano 1978, pp. 64, 148, 186, 207; S. De Matteis - M. Lombardi - M. Somaré, Follie del varietà, Milano 1980, p. 200; G. Borgna, Storia della canzone ital., Bari 1985, p. 101; L. Garinei - M. Giovannini, Quarant'anni di teatro musicale all'italiana, Milano 1985, p. 55; E. Artico, Gli anni del cinema ital., Treviso 1989, p. 28.

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