Patmo (gr. Πᾴτμος) Isola della
L’isola, abitata inizialmente da stirpi doriche, fu poi colonizzata dagli Ioni; nel 428 a.C. la flotta spartana fu costretta dagli Ateniesi a ripiegarvi. Nell’antichità dovette essere scarsamente abitata e in età romana divenne luogo di deportazione. Sotto Domiziano vi fu esiliato l’apostolo Giovanni, che vi avrebbe composto l’Apocalisse (95 d.C.). Nel 1088 l’imperatore Alessio Comneno la diede al beato Cristodulo, abate di Bitinia, che vi fondò il monastero di S. Giovanni. L’isola e il monastero godettero, dal 13° sec. in poi, della protezione di
Al 5°-4° o al 3° sec. a.C. sembra risalire la cinta di mura in pietra nera e in tecnica isodoma, visibile sull’altura di Kasteli presso il porto; si conservano tre torri, di cui due a N fiancheggiano l’antica porta di accesso alla città. La chiesa all’interno del monastero sembra inglobare resti di un tempio di Artemide. Resti di necropoli antiche sono venuti alla luce nei centri di Nettia, vicino a P., e di Kambos, nella parte orientale dell’isola.