Chéreau, Patrice

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Regista teatrale e cinematografico francese (Lézigné, Maine-et-Loire, 1944 - Parigi 2013). Ha esordito nel 1965 con Fuenteovejuna di Lope de Vega e con L'héritier de village di P. Marivaux, attirando l'attenzione dei critici che, negli anni successivi, si divideranno fra entusiasti sostenitori e accaniti detrattori. Dopo aver diretto il teatro di Sartrouville (1967-69), si è trasferito a Milano (1970-72) dove ha messo in scena Toller di T. Dorst, Splendore e miseria di Joaquin Murieta di P. Neruda e Lulu di F. Wedekind, accentuando il carattere onirico e barocco delle sue regie. Altre discusse messe in scena: Peer Gynt di H. Ibsen per il Théâtre national populaire di Lione-Villeurbane che ha diretto dal 1972 e L'anello dei Nibelunghi di R. Wagner al festival di Bayreuth (1976). Dal 1982 al 1990 ha diretto il Théâtre des Amandiers a Nanterre. Estimatore di B.-M. Koltès, di cui ha tra l'altro rappresentato Combat de nègres et de chiens (1983) e Rétour au désert (1988). Al cinema ha esordito nel 1975 con La Chair de l'orchidée. Successivamente si è affermato con L'homme blessé (1983) e La reine Margot (1994), per il quale ha vinto il premio della Giuria del Festival di Cannes. Nel 2001 ha vinto a Berlino l'Orso d'oro con Intimacy (Nell'intimità), tratto dal romanzo omonimo dello scrittore britannico Hanif Kureishi. Nel 2003 ha presentato sempre al Festival di Berlino Son frère vincendo l'Orso d'argento per la regia. A questi lavori sono seguiti Gabrielle (2005) e Persécution (2009).

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