PATROKLES. - 1

Enciclopedia dell' Arte Antica (1963)

PATROKLES (Πατροκλῆς Patrocles)

G. Bendinelli

1°. - Scultore greco, di Sicione, ricordato da Pausania (x, 9, 10) come collaboratore alla esecuzione del grande complesso statuario, votivo, che gli Spartani vollero erigere in Delfi (presso l'ingresso del santuario), a perpetuo ricordo della vittoria navale di Egospotami contro Atene (405 a. C.): vittoria che pone fine alla guerra del Peloponneso. P. avrebbe eseguito dieci statue bronzee dei monarchi nel complesso monumentale fatto in collaborazione con Kanachos, in cui erano rappresentati i capi della flotta alleata peloponnesiaca, in compagnia di divinità. Scomparse le statue, quasi più nulla rimane oggi del monumento, potendosi appena indicare il luogo dove sorgeva. Anche Plinio (Nat. hist., xxxiv, 91) mostra di conoscere P. come autore, in lunga lista con numerosi altri, di statue "di atleti, di armati, di cacciatori, di sacrificanti", e ne pone l'acmè della carriera alla XCV Olimpiade (400-397). Tale datazione non contraddice ad altri dati ch'egli sia stato padre e maestro di un Daidalos di Sicione, il quale lavorava nel 369.

Bibl.: M. Bieber, in Thieme-Becker, XXVI, 1932, p. 299, s. v., n. i; Ch. Picard, Manuel d'Arch. gr., La Sculpture, II, 2, Parigi 1939, p. 648 ss.; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, XVIII, 1949, c. 2273, s. v., n. 8; id., Die griech. Plastik, in Handb. d. Archaeologie, Monaco 1950, p. 217.