BOURGET, Paul

Enciclopedia Italiana (1930)

BOURGET, Paul

Pietro Paolo Trompeo

Poeta, critico e romanziere francese, nato ad Amiens il 2 settembre 1852. Cominciò a farsi conoscere con alcuni volumi di vcrsi (Au bord de la mer, 1872; La Vie inquiète, 1875; Édel, 1878; Les Aveax, 1882), dove il meglio è in una assai intermittente musica elegiaca, di una lamartiniana purezza di accento, romantica nell'insaziato amore dell'amore e nell'accarezzata inquietudine cosmica: versi tuttavia interessanti, anche dove l'autore resta di qua dalla poesia, perché rappresentativi di una generazione che ammirava fino alla idolatria la lucidità psicologica di uno Stendhal, la raffinata introspezione di un Baudelaire, il superiore dilettantismo di un Renan, il metodo rigoroso d'un Taine. Sono infatti questi, insieme con altri a cui deve meno, i maestri di cui B. cercò di fissare la fisionomia nei suoi Essais de psychologie contemporaini (1885), un libro che esercitò notevole efficacia sui giovani del tempo. Se Bourget smise di far versi dopo i trent'anni, alla critica ritornò volentieri (Pages de critique et de doctrine, 1912; Nouvelles pages de critique et de doctrine, 1922). Critico psicologo nei primi saggi, ma già inteso a studiar l'origine di certi stati d'animo comuni a tutta intiera una generazione, preoccupato di diagnosticare in alcuni esempî insigni le malattie caratteristiche dell'anima moderna (questi vocaboli sono al loro posto, perché pretende di trasportare nelle sue analisi i metodi della medicina), egli si è via via accostato al tradizionalismo monarchico e cattolico fino a divenirne uno dei banditori più significativi. Ma questo processo si vede meglio nella sua opera di romanziere, che è del resto ha più nota. Salutato come rinnovatore del romanzo cosiddetto psicologico, e perciò contrapposto a Zola e ai naturalisti, si compiacque di scegliere i suoi eroi e le sue eroine nell'aristocrazia o nell'alta borghesia e di investigarne sottilmente le vicende intime: è il B. mondano, quale è rimasto nella mente di molti lettori, di Cruelle enigme (1885), Un crime d'amour (1886), André Cornelis (1887) e di quello che è il suo più noto e bel romanzo di quegli anni, Mensonges (1888), dove un occhio esperto può tuttavia già cogliere gl'incerti segni del prossimo mutamento. Questo si annunzia nel Disciple (1889), romanzo di battaglia, reso più programmatico da un'eloquente prefazione, contro il determinismo tainiano e la sua efficacia sull'animo dei giovani, proclamata deleteria; e si afferma, dopo qualche ritorno al romanzo mondano (Un coeur de femme, 1890; Cosmopolis, 1893; Une idylle tragique, 1896; La Duchesse bleue, 1898), nell'Étape (1903), romanzo decisamente antidemocratico, nel cui dottrinarismo vengono a confluire il tradizionalismo di Joseph de Maistre e di Bonald e il positivismo di Auguste Comte. Romanzi egualmente a tesi sono: Un divorce (1904) e L'Émigré (1907). Nel dramma La Barricade (1910) B. utilizza in senso conservatore le teorie sociali di Georges Sorel. Con meno asprezza sono affermate le tesi tradizionalistiche nei romanzi che egli è venuto pubblicando durante la sua vigorosa e feconda vecchiaia, tra i quali sono da segnalare in primo luogo Le Demon de midi (1914) e Le sens de la mort (1915). Ma in tutti i romanzi di questo scrittore, sia nei giovanili sia negli ultimi, le scene a volte potentemente drammatiche non riescono a far dimenticare la "costruzione" troppo apparente e un che di astratto nell'analisi dei caratteri: lo psicologo degli Essais non ha mai saputo ceder del tutto al romanziere. B. appartiene dal 1894 all'Académie française. A lui si devono anche due interessanti libri di viaggi: Sensations d'Italie (1891) e Outre-mer, notes sur l'Amérique (1895). Cfr. le Øuvres complétes di P. B., Parigi 1900 segg.

Bibl.: V. Giraud, Les Maîtres de l'heure, Parigi 1911; J. Grasset, L'idée médicale dans les romans de Bourget, Montpellier 1904; F.-J. Lardeur, La vérité psychologique et morale dans les romans de P. Bourget, Parigi 1912; R. de Rivasso, L'unité d'une pensée, essai sur l'oeuvre de P. Bourget, Parigi 1914; M. Ortensi, I personaggi nel romanzo di P. Bourget, in Rassegna di studî francesi, Bari 1927.

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