WHITE, Pearl

Enciclopedia del Cinema (2004)

White, Pearl (propr. Pearl Fay)

Daniela Angelucci

Attrice cinematografica statunitense, nata a Green Ridge (Missouri) il 4 marzo 1889 e morta a Neuilly-sur-Seine il 4 agosto 1938. Dinamica e graziosa, negli anni del primo conflitto mondiale divenne l'indiscussa queen of serials, interpretando figure femminili avventurose ed energiche nei film seriali, disimpegnati e avvincenti, prodotti dalla filiale statunitense della Pathé.

Figlia di un agricoltore, la W. frequentò le scuole pubbliche a Springfield, senza terminare gli studi; contrariamente a quanto la stessa attrice contribuì ad avvalorare, entrò nel mondo dello spettacolo soltanto all'età di sedici anni, interpretando piccoli ruoli nella Diemer Theatre Company. A diciotto anni si trasferì a New York, dove nel 1910 fu ingaggiata dalla Powers Film, per la quale interpretò molti western. L'anno successivo passò alla Pathé, poi alla Lubin (1912), per cui recitò in una ventina di film, e alla Crystal, dove fu protagonista di alcune comiche. Aveva già lavorato in più di cento film, molti dei quali diretti da Donald MacKenzie, quando il direttore artistico della Pathé le affidò il ruolo principale nel serial in dieci episodi The perils of Pauline (1914) diretto da Louis Gasnier e dallo stesso MacKenzie. In questa serie la W. è la coraggiosa e aggraziata figlia di un miliardario, in fuga da una banda di misteriosi criminali. Il grande successo ottenuto spinse la casa di produzione a realizzare tra il 1914 e il 1915 The exploits of Elaine di George B. Seitz e Gasnier, The new exploits of Elaine e The romance of Elaine, entrambi di Seitz: tre serial, per un totale di 36 episodi, che vennero poi fusi e lanciati in Europa con il titolo Les mystères de New York. Ancora una volta tra banditi e poliziotti, la W., nel ruolo dell'avventurosa Elaine Dodge, replicò il personaggio della ragazza impavida ed emancipata, che tuttavia non perde la sua femminilità. L'attrice, divenuta popolarissima, rimase la protagonista incontrastata dei serial della Pathé (tra cui Pearl of the army, 1916-17, Il corriere di Washington, di Edward José, in 15 episodi, e The fatal ring, 1917, di Seitz, in 20 episodi) fino al 1919, anno in cui uscì l'autobiografia, notevolmente romanzata, Just me. Passò poi alla Fox Film Corporation, dove si cimentò in alcuni film drammatici (per es., The white moll, La redentrice, di Harry F. Millarde e The thief, Il ladro, di Charles Giblyn, entrambi del 1920), per tornare alla Pathé con un nuovo serial, Plunder (1923) di Seitz, che si rivelò però meno fortunato dei precedenti. Trasferitasi in Francia, prima di ritirarsi dal grande schermo a causa della salute malferma, lavorò nella serie Terreur (1924; Il terrore) diretta da José.

Alla sua vita è ispirato il film del 1947 The perils of Pauline (La storia di Pearl White) di George Marshall, interpretato da Betty Hutton.

Bibliografia

J. Mitry, Pearl White: 1889-1938, Paris 1969; M. Weltmann, R. Lee, Pearl White: the peerless, fearless girl, South Brunswick (NJ) 1969.

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