PENNE

Enciclopedia Italiana (1935)

PENNE (A. T., 24-25-26 bis)

Roberto ALMAGIA
Ignazio Carlo GAVINI
Giuseppe LUGLI

Cittadina dell'Abruzzo adriatico, già facente parte della provincia di Teramo e ora di quella di Pescara, che sorge a 465 m. di altitudine su due collinette fra le valli del Fino e del Tavo. Era un tempo cinta di mura con porte, e ne conserva ancora cospicui residui (Porta S. Francesco). Nella selletta fra le due colline è il centro della città, Piazza Luca da Penne; da essa si diparte il Corso dei Vestini, che è l'arteria principale del quartiere settentrionale, mentre quello meridionale ha per asse il Corso Umberto I. Penne aveva già verso la metà del sec. XVI intorno a 4000 ab., cresciuti a oltre 5000 alla fine del secolo; poi la popolazione, come in quasi tutto il resto dell'Abruzzo, diminuì. Il computo del 1669 trovò 678 fuochi, pari a 3500 ab. circa; ma nel sec. XVIII la popolazione aumentò e sui primi dell'Ottocento era di circa 7600 ab. Il censimento del 1861 trovò 9800 ab., 8372 quello del 1881, 10.394 quello del 1901. Poi la popolazione si mantenne stazionaria o quasi, a causa della notevole emigrazione (10.741 ab. nel 1921). Il censimento del 1931 noverò 11.764 ab. in tutto il comune, che comprende anche il piccolo centro di Roccafinadamo. Ma Penne città ha intorno a 6000 ab.; circa metà della popolazione è sparsa nella campagna. Il vasto territorio comunale (kmq. 87,4) è difatti ben coltivato a cereali, ulivi, viti, alberi da frutto. Penne è unita da una tramvia al capoluogo Pescara (da cui dista km. 43) e alla stazione ferroviaria di Montesilvano; servizî automobilistici la collegano a Teramo e a Chieti.

Monumenti. - Monumento di grande importanza è la chiesa abbaziale di S. Maria in Colromano presso l'abitato, ora dei francescani, ma la sua costruzione primitiva è sopraffatta da aggiunte e ricostruzioni del Cinquecento. Le sue vaste navate divise da otto arconi di sesto acuto e l'abside quadrata dimostrano l'antica struttura in laterizî caratteristica della prima metà del sec. XIV. Il sontuoso portale ne costituisce la parte più bella per la ricchezza delle sculture di una scuola locale che ebbe le sue origini in Atri, e per il buono stato di conservazione. Anche la chiesa cattedrale di S. Massimo Levita ha interessanti memorie e resti di una cripta del sec. X; ma la principale caratteristica della città è data dalle molte costruzioni in laterizio e terra cotta quali il campanile della cattedrale, le chiese di S. Agostino e di S. Giovanni Evangelista con i loro campanili, monumenti tutti incominciati nel sec. XIV e terminati nel XV con grande sfoggio di effetti plastici e pittorici. Egualmente interessante per le decorazioni in terracotta è la casa De Paschinis.

Storia. - Antica Pinna, città dei Vestini. Ne è ignota l'origine. Intorno al 302 a. C. entrò nell'alleanza romana insieme con tutti i Vestini rimasti indipendenti. Durante la guerra sociale, mentre una parte dei Vestini si ribellò, essa rimase fedele a Roma, e divenne municipio con diritto di cittadinanza. Fu allora iscritta nella tribù Quirina ed ebbe, come magistrati, quattuorviri. Sotto Augusto ricevette una colonia di nuovi cittadini. Le numerose iscrizioni e i resti di monumenti scoperti sul luogo dimostrano una vita attiva e duratura, il che trova conferma nella sua creazione a sede episcopale, avvenuta fino dai primi tempi del cristianesimo e ancora oggi in efficienza. Nel Medioevo fu contea ed ebbe notevole importanza anche come centro industriale.

Bibl.: H. Nissen, Italische Landeskunde, II, Berlino 1902, p. 439; K. J. Beloch, Röm. Gesch., Berlino 1926, p. 598; Corp. Inscr. Lat., IX, p. 317; I. C. Gavini, Storia dell'arch. in Abruzzo, Milano-Roma 1927-28. Per la storia di Penne nel sec. XVI e una bibl. sufficiente anche per i periodi anteriori, v.: G. Cesaris, Gli ordini di Margherita d'Austria per li suoi Stati d'Abruzzo del 1571, Casalbordino 1934.