Perfezione

Dizionario di filosofia (2009)

perfezione


Nozione ricorrente nelle fonti ebraiche e nelle fonti filosofiche greche: per es., in Esodo, 33 la p. divina, espressa come tuvo (lett. «il Suo bene»), coincide con tredici attributi morali, riassumibili in misericordia e giustizia, ossia nella santità. I tredici attributi sono gli unici che, in certo modo, esprimono l’essenza divina (Talmud babilonese, Roš Ha-Šana, 17 b). La santità di Dio è modello per l’uomo (Levitico, 11, 44): l’uomo perfetto (tamim) è colui che imita l’agire divino. Nel pensiero ebraico medievale (Yehudah Ha-Lewi, Maimonide) e moderno (Cohen, Buber, Lévinas) è ripreso tale concetto di perfezione. Nella Repubblica (➔) di Platone il bene è il punto più elevato cui guardano le idee e l’essere, condizione necessaria della giustizia e del sapere. Il bene coinciderà con il bello nel neoplatonismo. Per Aristotele (Metafisica, 1021 b) la virtù è τελείωσις τις («forma di perfezione») che permette di raggiungere ταγαϑόν καί τό ἄριστον («il sommo bene»). Per gli stoici uomo perfetto è colui che possiede tutte le virtù. Nel cristianesimo la p. è interpretata alla luce della dottrina cristologica e trinitaria: seguire Gesù Cristo significa seguire, attraverso lo Spirito, il Padre e imitare le sue qualità. Fonti bibliche e fonti filosofiche confluiscono nel pensiero cristiano: riflettono sulla p. in senso prevalentemente ascetico Gregorio di Nissa (Vita di Mosè, 392), Agostino (De perfectione iustitiae hominis, 415), Tommaso d’Aquino (De perfectione vitae spiritualis, 1270), Suárez (De virtute et statu religionis, 1608 segg.), Fénelon (Explication des maximes des saints sur la vie intérieure, 1697, trad. it. Spiegazione delle massime dei Santi sulla vita interiore); in senso prevalentemente mondano e attivistico Lutero (De votiis monasticis, 1521), J. Wesley (A plain account of christian perfection, 1725-77), A. Ritschl (Die christliche Vollkommenheit, 1874). Nella filosofia del 20° sec. di tendenza anti-idealistica la nozione di p. o viene abbandonata, o ripensata alla luce della scienza naturale, della storia, dell’antropologia culturale, o dell’analisi dell’esistenza umana.