PERLINI, Amelio, detto Memè

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)

PERLINI, Amelio, detto Memè

Biancamaria Mazzoleni

Attore e regista, nato a Sant'Angelo in Lizzola (Pesaro) l'8 dicembre 1947. Ha frequentato a Urbino la Scuola del Libro, specializzandosi in cartoni animati; nel 1968 si è trasferito a Roma, dove ha incontrato i primi gruppi di teatro sperimentale. Nel 1969 ha interpretato film di P. Germi (Le castagne sono buone) e S. Leone (Giù la testa), e ha vinto il Nastro d'Argento con Vòltati, Eugenio di L. Comencini. Nel 1973 ha debuttato col suo primo spettacolo teatrale, Pirandello chi?, una rilettura, a livello d'immagine, dei Sei personaggi in cerca d'autore.

Nasce la Scuola romana con P., E. Vasilicò, G. Nanni, M. Ricci, registi dell'avanguardia che tramutano la programmata scomodità delle cantine off in "apologia del marginale e del povero". Per mantenere la necessaria tensione negli attori, P. pratica "una continua presenza in scena". A metà degli anni Settanta la tensione della sperimentazione viene riassorbita dal teatro istituzionale e rinnovata nei laboratori. Nel 1974 firma ancora spettacoli senza parole: Tarzan!! (urla, fuoco, acqua, cadaveri); Otello ("sogno di luce e di buio", alla Biennale di Venezia); Candore Giallo (con suono di mare). Risalenti agli anni 1975-76 sono gli happenings neo-surrealisti Tradimenti, presentati a Montepulciano, e Locus solus. Nel 1977 porta al Maggio Fiorentino il suo primo spettacolo musicale, La partenza dell'Argonauta; e l'anno seguente gira il suo primo film, Grand Hôtel des Palmes, ispirato all'amara vicenda di una figura bizzarra e inquietante, R. Roussel, un poeta francese vittima della droga. Nel 1978 P. costruisce a Roma il suo teatro alternativo ''La Piramide'', aperto a tutti i gruppi; con Risveglio di primavera di F. Wedekind (1978), tra incubi, travestimenti allucinanti e costumi forsennati, recupera il gusto della parola (con questo ottenne il Premio speciale per la messinscena). Seguono Ligabue (alla Biennale di Venezia), Gli uccelli di Aristofane, col complesso musicale degli Area, e John Gabriel Borkman di Ibsen. Nel 1979 introduce in Italia Cavalcata sul lago di Costanza di P. Handke. Debutta come regista televisivo in Cavalleria rusticana avvalendosi come attori di M. Ranieri e L. Sastri. Il ''ribelle del nostro teatro'' − come P. è stato definito − inizia negli anni Ottanta contatti e rapporti con le istituzioni ufficiali. Ripropone il Pirandello chi? sulla terza rete della televisione italiana. Nel 1985 presenta Cartoline italiane, da cui nel 1987 trae un film con L. Kemp protagonista. Altri spettacoli all'aperto ha dato ad Arezzo (1978) e nel 1987 alla stazione di Urbino con L'Uomo dal fiore in bocca di Pirandello, autore a cui tornerà l'anno seguente con il Lazzaro. Traduce poi in dialetto, ambientandole nei ''bassi'' napoletani, le Storie di ordinaria follia di Bukowski (1989) e nello stesso anno vince ''Le Maschere nude'' ad Agrigento. Del 1991 è il film Ferdinando uomo d'amore, del 1993 Il ventre di Maria. Come attore cinematografico ha recitato in opere di L. Comencini, E. Scola, C. Mazzacurati, P. Squitieri, ecc.

Bibl.: AA.VV., Uso, modalità e contraddizioni dello spettacolo-immagine, a cura di G. Bartolucci, Macerata 1975; L'Avanguardia teatrale in Italia (1960-1976), 2 voll., a cura di F. Quadri, Torino 1977; I. Moscati, La miseria creativa. Cronache del teatro non garantito, Bologna 1978; R. Mele, La musica, un'attrice astratta (intervista a M.P.), in Filmcritica, 296-97 (agosto 1979); E. Capriolo, Vent'anni dopo, in AA.VV., Vent'anni di ricerche teatrali in Italia, Roma 1980; D. Cappelletti, La sperimentazione teatrale in Italia tra norma e devianza, Torino 1981; R. Mele, Il teatro di M. Perlini, Salerno 1982; S. Sinisi, Dalla parte dell'occhio. Esperienze teatrali in Italia 1972-1982, Roma 1983; P. Puppa, Teatro e spettacolo nel secondo Novecento, Bari 1990.

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