Permanere

Enciclopedia Dantesca (1970)

permanere

Antonio Lanci

È usato nel senso proprio di " continuare a essere in un determinato stato o condizione ", detto della luna che per entro sé... / ne ricevette, com'acqua recepe / raggio di luce permanendo unita (Pd II 36), o di una donna onesta che permane / di sé sicura, e per l'altrui fallanza, / pur ascoltando, timida si fane (XXVII 31), cioè, pur essendo " sicura di sé, perché sa che è fuora di ogni colpa, nientedimeno si vergogna e sta timida udendo dire qualche cosa disonesta d'un'altra " (Landino). Cfr. ancora Rime dubbie XXII 6 desioso nel desio stare / d'ora d'amore, e in ciò mai [" ancora e sempre ", Contini] permanere.