CLÜVER, Philipp

Enciclopedia Italiana (1931)

CLÜVER, Philipp (Cluverius, cluverio)

Roberto Almagià

Famoso umanista e geografo, nato a Danzica (dove il padre era maestro della zecca) nel 1580, morto a Leida nel 1623. Inviato a Leida per studiarvi diritto, si dedicò invece, sotto l'influenza di G. G. Scaligero, agli studî storici, geografici e antiquarî; vistosi perciò privato di ogni contributo dal genitore, fu costretto ad arruolarsi come soldato e viaggiò nei paesi germanici, nell'Ungheria, in Boemia; poi tornò a Leida e di là, aiutato segretamente dalla madre, intraprese lunghi viaggi, questa volta a scopo di studio, in Inghilterra, Scozia, Francia, Italia; soggiornò parecchi mesi a Roma e in Sicilia, percorrendo a piedi gran parte di questi paesi e facendo ogni sorta di osservazioni e di ricerche geografiche ed antiquarie. Di ritorno nel 1616 a Leida, dove fu accolto con onore, e ricevette, dai fondi dell'università, un contributo annuo e il titolo di Geographus academicus, si diede a elaborare il materiale di osservazione raccolto, ponendolo in relazione con le fonti e i testi antichi. Il primo saggio dei suoi studî di geografia storica è il Comentarius de tribus Rheni alveis et ostiis, item de quinque populis quondam accolis, ecc. (Leida 1611), cui seguì poi la maggior opera, Germaniae Antiquae libri tres (Leida 1613). Posteriori sono le opere sull'Italia: Sicilia Antiqua, item Sardinia et Corsica (Leida 1619) e Italia Antiqua, quest'ultima pubblicata postuma (Leida 1624). Dai manoscritti lasciati fu anche pubblicato l'altro suo maggior lavoro Introductionis in universam Geographiam tam veterem quam novam libri VI (Leida 1624). Questa è l'opera che ebbe forse maggior successo, come ci mostra il numero notevole di edizioni successivamente pubblicate; ma di molto maggiore interesse sono per noi i lavori corografici per i quali il C. merita veramente di essere considerato come il fondatore della geografia storica. Infatti gli studiosi anteriori di questa disciplina, come Giacomo Gastaldi e il fiammingo Abramo Ortelio, avevano fatto essenzialmente opera da umanisti, studiando esclusivamente i testi classici, i documenti epigrafici, ecc. Il C. si valse invece larghissimamente delle osservazioni fatte personalmente sui luoghi. Per questa ragione le sue opere, e specialmente quelle sull'Italia e la Sicilia - alle quali apportò giudiziose correzioni e aggiunte Luca Holstenio, compagno al C. nelle peregrinazioni attraverso la nostra penisola - si consultano ancora con profitto. Il C. ha il merito di avere per primo dimostrato come la ricostruzione delle condizioni geografiche di età passate non sia possibile senza l'osservazione diretta delle condizioni presenti.

Bibl.: D. Hensius, Oratio in obitum clarissimi celeberrimique viri Philippi Cluverii geographi (appendice alla Introductio in un. Geogr.), è quasi l'unica fonte per la vita del Cluverio, di cui il Hensius fu amico stretto; J. Partsch, Ph. Cl. der Begründer der histor. Länderkunde, Vienna 1891.

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