FABRE D'EGLANTINE, Philippe-François-Nazaire

Enciclopedia Italiana (1932)

FABRE D'EGLANTINE, Philippe-François-Nazaire

Alberto Manzi

Autore drammatico e uomo politico francese, nato a Carcassonne il 28 luglio 1750, decapitato a Parigi il 5 aprile 1794. Al nome suo aggiunse quello del premio conquistato ai Giochi Floreali di un'eglantine. Da poeta si fece attore e recitò in provincia. A Parigì (1781) fece rappresentare la commedia Les gens de lettres, che sollevò grandi ire, e la tragedia Augusta, entrambe senza successo. Schieratosi tra i più accesi rivoluzionarî, fece parte dei Cordeliers, partecipò alla giornata del 10 agosto, fu membro della Comune e del Comitato di difesa nazionale e seguace ardente di Danton e di Marat. La sua commedia è una satira politica. Nel Philinte ou la suite du Misanthrope (1790), considerato il suo capolavoro, egli contrappone al ritratto dell'aristocratico quello del cittadino perfetto. Nel 1791 ottenne un successo popolare con L'aristocrate ou le convalescent de qualité, satira della corte. Commedia d'intrigo è L'intrigue épistolaire (1791), una delle commedie più divertenti del Settecento. Fino all'ultimo il F. pensò al teatro: L'usurier, satira personale, è del 1793. Accusato di aver falsificato il decreto di liquidazione della Compagnia delle Indie, fu ghigliottinato con gli altri corrompus.

Ediz.: Correspondance amoureuse de F. d'É. Parigi 1796, voll. 3; Øuvres mêlées et posthumes, Parigi 1801, voll. 2; L. Hermann, Une comédie inédite d. d'É., Troyes 1914; Øuvres politiques de F. d'É., a cura di Ch. Vellay, Parigi 1920.

Bibl.: V. Fournel, F. d'É., in Revue des questions historiques, 1893; A. Mathiez, Études robespèrristes, Parigi 1917; id., L'Affaire de la compagnie des Indes, Parigi 1921.

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