Piastrinopenia

Dizionario di Medicina (2010)

piastrinopenia


Condizione clinica caratterizzata da una riduzione del numero delle piastrine nel sangue venoso periferico.

Eziologia

Le cause di una p. possono essere divise in cinque gruppi principali: p. da ridotta produzione, dovuta a ridotta produzione midollare dei megacariociti (per infiltrazione del midollo osseo da parte di tumori, per aplasia midollare, per infezioni), o da ridotta produzione delle piastrine (per carenza della vitamina B12 o di acido folico, per sindromi mielodisplastiche); p. da aumentata distruzione delle piastrine, da cause immunologiche (dovute ad autoanticorpi) e non immunologiche (pazienti portatori di protesi intravascolari); p. da aumentato consumo, in corso di coagulazione intravascolare disseminata (➔ CID); p. da aumentato sequestro, nelle condizioni di splenomegalia o in caso di emangiomi; p. da emodiluizione, durante la gravidanza.

Sintomi

Nelle p. si verifica comparsa di emorragie di tipo cutaneo o mucoso: la gravità della sintomatologia è legata all’entità della riduzione delle piastrine e alla presenza o meno di una associata piastrinopatia. Una diminuzione del numero delle piastrine è in genere asintomatica finché le piastrine non raggiungono valori al di sotto di 30.000/µl.

Diagnosi e prognosi

La diagnosi si basa sul valore delle piastrine nell’emocromo e sull’osservazione al microscopio di uno striscio di sangue venoso periferico. Per definire la causa della p. si possono eseguire altri accertamenti sulla base dell’anamnesi e di modificazioni di altri parametri (ago aspirato midollare, studio dell’autoimmunità, test coagulativi, ecografia splenica). La prognosi è variabile da caso a caso e in relazione al numero delle piastrine e alla causa della piastrinopenia.

Terapia

L’intervento terapeutico dipende da vari fattori: numero delle piastrine, presenza ed entità della sintomatologia emorragica, causa che ha determinato la piastrinopenia. Generalmente la terapia viene attuata quando il numero delle piastrine è al di sotto di 30.000/µl o in presenza di sintomatologia emorragica.