Gascar, Pierre

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Pseudonimo dello scrittore francese Pierre Fournier (Parigi 1916 - Lons-le-Saunier 1997). L'esperienza della prigionia in Germania durante l'ultima guerra gli ispirò alcune delle sue opere narrative di maggior successo: Les bêtes (1953); Le temps des morts (1953). A quell'esperienza decisiva tornò con una sorta di romanzo d'avventure: Le fugitif (1961). Se fin dai suoi primi romanzi (Les meubles, 1949; Le visage clos, 1951) aveva rivelato le notevoli qualità della sua prosa, forse il meglio di sé e delle sue capacità G. lo consegnò in racconti che avevano come tema la rievocazione della propria infanzia e adolescenza: La graine (1955); L'herbe des rues (1957); Le meilleur de la vie (1964); Les charmes (1965). Della sua abbondante produzione, che testimonia sempre di un profondo pessimismo, si ricordano: Les moutons de feu (1963), ampio romanzo sul tema del terrorismo; Le bal des ardents (1978), biografia di Carlo VI, il re folle; Les secrets de Maître Bernard (1980); Le règne vegetal (1981), raccolta di racconti autobiografici; Le diable à Paris (1985), romanzo che contiene una vera requisitoria contro l'intolleranza. L'attitudine alla rievocazione storica e l'interesse per il mondo della natura, che ispirarono tanta parte della sua produzione narrativa, trovarono espressione anche in alcune opere di carattere saggistico-biografico (Buffon, 1983; Humboldt, l'explorateur, 1985; Du côté de chez Monsieur Pasteur, 1986, trad. it. La strada di Pasteur: storia di una rivoluzione scientifica, 1991; Montesquieu, 1989). Più vicino al genere aneddotico e autobiografico è invece il volume di Portraits et souvenirs (1991).

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