CHAUMETTE, Pierre-Gaspard

Enciclopedia Italiana (1931)

CHAUMETTE, Pierre-Gaspard

Georges Bourgin

Celebre rivoluzionario francese, nato a Nevers il 24 maggio 1763. Navigò in qualità di mozzo per parecchi anni, e a 19 anni tornò a Nevers. Studiò saltuariamente la fisica, la botanica, l'anatomia e per qualche tempo fu anche chirurgo dei padri della carità di Nevers. Nel settembre del 1790 giunse a Parigi. Grazie alla sua partecipazione attiva agli avvenimenti del 10 agosto 1792, diventò membro del Consiglio generale, poi presidente della Comune (ottobre 1792). Il 5 dicembre successivo fu nominato procuratore della Comune: e in tale occasione volle sostituire al proprio nome quello di Anassagora.

Già al club dei cordiglieri egli aveva attaccato i capi della rivoluzione borghese e aristocratica: Mirabeau, La Fayette, Bailly. Al momento della fuga del re, aveva sostenuto l'incompatibilità della sovranità del popolo con quella regia. Questa stessa concezione dell'ideale repubblicano l'indusse a combattere, nel 1791-1792, qualsiasi progetto d'offensiva. Tuttavia, quando si trattò della difesa nazionale, fu il più ardente nell'esortare i Parigini ad arruolarsi. Lo Ch. è però conosciuto soprattutto per il suo impetuoso anticlericalismo; fece proibire ai ministri di tutti i culti di esercitare le loro funzioni fuori delle chiese; più tardi, fece decretare che tutte le chiese di Parigi venissero chiuse, e si distinse come promotore del culto della Ragione, di cui presentò la "dea" alla Convenzione. Malgrado i suoi sforzi per rafforzare la Comune, aggiungendo a quest'assemblea due membri di ciascuno dei 48 comitati rivoluzionarî di Parigi, non poté resistere contro Robespierre; tradotto davanti al tribunale rivoluzionario, fu ghigliottinato il 24 germinale, anno II (13 aprile 1794).

Bibl.: F.A. Aulard, Mémoire de Ch. sur la Révolution du 10 aout 1792, Parigi 1893; Papiers de Ch., a cura di F. Braesch, Parigi 1908.

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