BERNARD, Pierre-Joseph

Enciclopedia Italiana (1930)

BERNARD, Pierre-Joseph

Francesco Picco

Nato a Grenoble nel 1708, morto nel 1775, più noto col nome di Gentil-Bernard, è della schiera dei "petits poètes" del '700 (Louis Racine, St. Lambert, Gresset, ecc.; v. la raccolta Petits Poètes du XVIII siècle, Parigi 1879-86) e di quella dei letterati del "Caveau" fondato da Crébillon figlio. Segretario del generale marchese de Pezay, poi del maresciallo de Coigny, cantò Les Campagnes d'Italie en 1733 et 1734, cui prese parte. Reduce a Parigi, ebbe subita fama pubblicando, nell'Almanach des Muses, e più, leggendo nei salotti mondani e a corte, le sue rime galeotte, pronube dei proprî amori (Poèmes, Odes, Madrigaux, Epîtres, ecc.) o di quelli della Pompadour (Dialogues Orientaux; Aminte et Médor). Più tardi la recitazione di brani voluttuosi, accortamente scelti, de L'Art d'Aimer, gli valse una lettera celebre del Voltaire, dov'egli è ribattezzato Gentil e dove il suo poema è proclamato "ouvrage unique". Giudizio imprudente, del quale il Voltaire ebbe a pentirsi quando il poema, tenuto inedito per trent'anni e apparso alla luce all'insaputa del B., ormai prossimo a morire e già demente da quasi un lustro, fu biasimato dalla critica per le sue oscenità e per il suo stile artificioso. Il B. scrisse anche commedie e balletti (Elmire; Les Surprises de l'Amour, ecc.) e, nel 1737, un'applaudita tragedia lirica (Castor et Pollux, musica del Rameau, in 5 atti, poi per decisione del "Caveau" ridotta a 3 atti), tradotta in Italia da J. A. Sanvitale (1758) e rimaneggiata dal Frugoni (I Tindaridi, 1759). Ma la sua fama restò legata a L'Art d'Aimer, che fu portato anche sulle scene (G. B. ou l'Art d'Aimer, vaudeville de Dumanoir et Clairville, 1846).

Ediz.: Œuvres complętes, par F. Fayolles, voll. 2, Parigi 1803; Poésies choisies, con bio-bibliogr. di Em. Drujon, Parigi 1884.

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