ARDUINO, Pietro

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 4 (1962)

ARDUINO, Pietro

Giuseppe Lusina

Nacque il 18 luglio 1728 a Caprino, piccolo centro della provincia di Verona, da povera famiglia che ebbe appena i mezzi per educare il figlio maggiore, Giovanni, divenuto poi illustre geologo. Un botanico e studioso di antichità, J.-Fr. Séguier di Nfines (17031784), amico di Scipione Maffei, nella cui villa presso Verona fu ospite per cinque anni, ebbe occasione di visitare dal punto di vista botanico quasi tutta la provincia di Verona (pubblicò poi i risultati delle sue ricerche a Verona nel 1745 e nel 1754); secondo i biografi dell'A., il Sèguier ebbe occasione nelle sue peregrinazioni d'incontrare l'A. ancora molto giovane e di notame l'ingegno sveglio e la grande attitudine agli studi, per cui lo persuase a recarsi a Padova (1750), raccomandandolo con una lettera a G. Pontedera, prefetto dell'orto botanico. Questi l'accolse benevolmente e lo assunse quale giardiniere e, poco dopo, venuto a mancare il "giardiniere priniarioi", lo fece eleggere al posto di questo. L'A. acquistò qui grande pratica nella coltivazione delle piante e solide conoscenze nello studio teorico della botanica, tanto che, morto il Pontedera nel 1757, in attesa del successore gli fu affidata la direzione defi'orto botanico coi titolo nuovo e insolito di "custode ", per distinguerlo anche nel nome dai giardinieri ordinari. L'A. tenne questo ufficio fino alla nomina del nuovo prefetto dell'orto, G. Marsili (1760). L'anno prima aveva pubblicato il suo primo lavoro botanico e altro ne diede alla luce nel 1764, entrando anche in rapporto con vari botanici, fra i quali C. Linneo, col quale scambiò piante e giudizi su argomenti botanici. Il 20 febbr. 1763 avanzava domanda ai Riformatori dello Studio padovano, perché gli fosse concessa la cattedra di agricoltura, che in quel tempo si ventilava di fondare, esponendo anche un programma su quanto si dovesse fare. Con lettera ducale del 30 maggio 1765 l'A. fu nominato professore di agricoltura e direttore dell'orto agrario, questo e quello rappresentando le prime istituzioni dei genere sorte in Italia. L'A., abbandonato così l'orto botanico dopo 15 anni, si rese degno del nuovo incarico, di che rendono testimonianza le pratiche iniziative da lui promosse, le molte pubblicazioni in materia e la stima di cui godette da parte dei contemporanei. L'A. morì a Padova il 13 apr. 1805

L'opera dell'A. si svolse nella botanica e nell'agraria; della prima si hanno due soli lavori: Animadversionum botanicarum specimen, che illustra, anche con figure, dodici specie di piante coltivate nell'orto botanico da semi da lui raccolti o ricevuti da altri; il secondo lavoro botanico è Animadversionum botanicarum specimen alterum, nel quale illustra più di venti specie nuove o rare, indigene ed esotiche. Le osservazioni dell'A. furono molto apprezzate da Linneo, che gli dedicò un genere nuovo (Arduina, della famiglia Apocinacee) e la specie delle Labiate Teucrium Arduini. Nel campo dell'agraria restano dell'A. una dozzina di lavori, alcune lettere in risposta a questioni agronomiche, nonché saggi dell'operosità dell'orto agrario, cui egli-aveva impresso un indirizzo eminentemente sperimentale piuttosto che didattico. Il lavoro più esteso è Memorie di osservazioni..., che contiene pregevoli dati sulla utilizzazione di 16 piante; una serie di lavori su alcuni generi di graminacee (Sorghwn, Avena, Hordewn, Lolíwn e Bromus), illustrati da tavole, costituiscono ciascuno una monografia botanico-agraria, fondata su accurate esperienze, eseguite invero su piccola scala, ma che avevano lo scopo d'invogliare gli agricoltori a ripeterle e a confermarle; altre memorie riguardano la coltivazione dei gelsi, della soda per ricavarne le ceneri, del ravizzone, ecc.; altri lavori, rimasti inediti, riguardano i frumenti, la segala, le piante da fibra, ecc. Due anni dopo la sua morte, a cura del figlio Luigi, che fu suo successore alla cattedra, comparve il Catalogo primo delle piante che si coltivano nel R. Orto di Agricoltura di Padova, che dimostra la fioridezza di questo stabilimento e le cure prodigate dal suo fondatore. La fama dell'A. resta affidata più specialmente alle sue scoperte nel campo della botanica sistematica e fioristica, benché sia tutt'altro che spregevole il suo contributo alle scienze agronomiche, campo nel quale rivelò alta versatilità d'ingegno, un senso pratico non comune e unn chiara conoscenza di alcuni dei massimi problemi che, alla fine del secolo XVIII e ai primi dei XIX, si venivano affacciando agli studiosi di agraria.

Opere: Animadversiomon botanicarum specimen, Patavii 1759, pp. 28 e tavv. 12 in fol.; Animadversionum botarticarum specimen alteru,, Venetiis 1764, p. XLII, tavv. 20 in fol.; Memorie di osservazioni, e di isperienze sopra la Coltura, e gli usi di varie pianto che servono, o che servir possono utilmente alla Tintura' all'Economia, all'Agricoltura..., Padova 1766, pp. XXIV-105, tavv. 19; Lettera del Chiariss. Sig. P. A. al Compilatore dei presente Giornale, intorno alla coltura de' Gelsi alla maniera de' Veroned,  in Giorn. d'Italia spettante alla Scienza naturale e principalmente all'Agricoltura, alle Arti, ed al Commercio, I, 1765), n. XII, pp. 89-94; Nuovo metodo di propagare i Gelsi esposto dal Chiariss. Sig. P. A...., ibid., n. XXIV, p. 188; Saggio di Osservazioni, e Sperienze circa la coltura, e usi di varie piante, che servono o servir possono utilmente alla Tintura, all'Economia, ed all'Agricoltura, ibid., nn. XLIIXLIV, pp. 329-336, 337-343, 345-350 (delle Memorie... già cit.); S.Mo d'una Memoria del Sig. P. A.... intorno i modi di perfezionare l'Agricoltura negli Stati della Serenissima Repubblica di Venezia, relativamente all'accrescimento de' Bestiami negli Stati medesind, ibid., V (1769), nn. XIX-XXI, pp. 145-152, 153-160, 161-163: ristampata anche nel t. VI (1794) della Raccolta di memorie di Agricoltura, Arti e Commercio nello Stato Veneto, pp.149-164; Nota de' Frumenti rassegnati all'Eccellentiss. Magistrato de' Bevi Inculti, e Deputati all'Agricoltura da ... P. A., raccolti nei Pubblici Campi della sua Scuola, entro della città' nel corrente anno, in Giorn. d'Italia..., VI (1770), n. VIII, p. 64; Degli Atti della pubblica Accademia istituita in Padova... e nuove colture introdotte dal Pubblico Professore Sig. P. A., ibid., n. XLII, pp. 329-332; Modi di preparare la semenza, per preservare il Frumento dal Carbone, sperimentati, ed esposti dal Sig. P. A...., ibid., VII (1771), nn. XV-XVI, pp. 117-120, 121 s.: stampato a sé sotto lo stesso titolo: in Venezia, appresso B. Milocco, 1770, n 80, di pp. XXXII; Istruzione succinta del modo di coltivare il  "Napo Selvatico o, detto volgarmente " Ravizzone" del Sig. P. A.... scritta ad uso, e richiesta di ragguardevole soggetto, ibid., XI (1775), n. XI, p. 88. In questo stesso volume del Giorn. d'Italia...,nn. XL, XLII e XLVI. furono edite sei lettere indirizzate dall'A. su questioni agronomiche alle pp. 313 S., 315 S., 317 9-, 330-332, 333 S., 362-364; Memoria sopra la coltura dell'Erba nella del Sig. P. A.... per uso di Foraggio, e di pascolo de' Bes..., letta nella generale adunanza della Società Georgica lì 19 luglio 1773, in Nuovo Giorn. d'Italia..., VII (1783), pp. 170-i76, 177-180, 185-187, ed una tav.; rist. in opuscolo, con lo stesso titolo, s. I. né d. [ma Venezia 17831; Cultura della pianta, detta volgarmente Asparago di Faraone descritta da P. A...., a richiesta di nobile soggetto dilettante del coltivamento di erbaggi ortensi non comuni, ibid., VIII (1784), n. XXXVII, pp. 29.5 5.; Istruzione dei modi da praticarsi per coltivare il Kali maggiore, o Salsola Soda, Erba comunemente nota col nome di Roscano, e di formare la soda o cenere, che impiegasi nella composizione de' Vetri, e de' Saponi, stampata per comando degl'Illustrissimi, ed Eccellenti Sigg. Onorandi Censori, ed aggiunta sopra l'Arte Vetraria, in esecuzione del Sovrano Decreto dell'Ecc. Senato prirno aprile 1790, Venezia, Pinelli, 1780 in 49; Memoria... del genere degli Olchi, o Sorghi, delle sue specie e variettà, della coltura ed Usi economici, in S"M scient. e letter. d. Accad. di Padova, 1 (1786), pp. 117-I90 e 6 tavv.; Memoria... intorno un genere delle Piante Avenacee, che sono o esser possono usate per alimento o faggio, ibid., 11 (1789), pp. 98-120 e 6 tavv.; Memoria... dei Grani compresi da'  Botanici sotto la generica denominazione di Orzo, ibid., III, 1 (1794), pp. 117-143 e 6 tavv.; Memoria sopra alcune specie di Logli, intorno le loro proprietà e usi in Raccolta di agricoltura, arti e commercio dello Stato Veneto, t. VI (1794), pp. 136-148; Trattato di alcune ""w di Gro~, poste dai moderni botanici sotto la gmeì*a denominazione dei Bromi, in Mem. d. Accad. di scienze, lettere ed arti di Padova, I (1909), pp. 148-171 (posturno).

Bibl.: L. Arduino, Catalogo delle piante che si coltivano nel R. Orto di coltura in Padova, Padova 1807 (vi è aggiunto un elenco quasi completo delle opere edite e inedite di P. A.); Cenni biografici degli Accadonici ddíonti, in N~ saggi della Ceweo-Reva Accad. & Scienze, Lettere ed Arti di Padova, I, Padova 18117, pp. XXVIII -XXX; T. A. Catullo, in E. De Tipaldo, Biogr. d'Italiani illustri, V, Venezia 11817, pp. 43-49; M. Colle-G. Vedova, Fasti GY~ii Patavini I, Patavii 1841, pp. XI-119, 196-199; R. De Visiani, Notizie intorno alla vita e agli scritti di P. A., parte I, in Riv. periodica dell'L R. Accad. di scienze, lettere ed arti di Padova. VI, Padova 1857, pp. 1-40; P. A. Saccardo. Della storia e letteratura della flora veneta, Milano 1869, pp 49-52; Id., La botanica in Italia, parte I, Venezìa 1895, p. 17; parte II. ibid. 1901, p. x2; A. Béguinot, Flora padovana, Padova 1909, pp. 51 s.; A. Favaro, I successori di Galilto nello Studio di Padova, in Nuovo arch. veneto, n. s., XVII, (1917), pp. 176-181. Bref ock Shritivelser af och till Carl von Linné, Il, I, Uppsala 1916, pp. 76-94 (è riportata la corrispondenza di P. A. con Linneo e precisamente lettere di A. a Linneo, scritte tra il 1761 e il 1765' C 3 lettere di risposta di Linneo del 1763 C 1764); A. Béguinot, P. A., in Gli scienziati italiani dall'inizio del medio evo ai nostri giorni, a cura di A. Mieli, Roma 1922, pp. 321-326; Enciclopedia Italiana, IV, p. 143.

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