CRESCENZÎ, Pietro de'

Enciclopedia Italiana (1931)

CRESCENZÎ, Pietro de'

Santorre DEBENEDETTI

Nato a Bologna nel 1230. Fu di professione giudice. Dal 1269 per trent'anni seguì come assessore varî podestà. Da ultimo tornato definitivamente a Bologna (1299) e stabilitosi in villa, più non se ne mosse, per attendere all'opera che rese glorioso il suo nome. Il 23 giugno 1320 faceva testamento, e pochi mesi appresso (7 febbraio 1321) risulta già morto. Compose un trattato d'agricoltura, Ruralium commodorum libri XII (1ª ed., Augusta 1471), dedicato a Carlo II d'Angiò re di Puglia, che rese pubblico verso il 1305. Adopera largamente le fonti antiche (Catone, Varrone, Columella, Palladio), ma molto ricava pure dalla sua propria esperienza. Il libro, ch'ebbe grande fortuna, è quanto di più importante in questa materia ci ha lasciato il Medioevo. Un anonimo toscano, forse fiorentino, lo tradusse nel sec. XIV in bell'italiano, pregevole assai per la copia di vocaboli di cose villerecce (1ª ed., Firenze 1478; la migliore è quella dovuta alle cure di B. Sorio, Verona 1851). Anche fuori d'Italia l'opera del C. ebbe molti estimatori: una traduzione francese fu eseguita per ordine di Carlo V (1ª ed., 1486); né mancano versioni inglesi e tedesche.

Bibl.: G. Fantuzzi, Scrittori bolognesi, Bologna 1783, III, p. 224; G. Monti, Vita di P. d. C., innanzi all'ediz. del Trattato fatta in Bologna nel 1794; G. Zazzagnini, in Il libro e la stampa, n. s., VI (1912), p. 133.

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