GHISLENI, Pietro

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 54 (2000)

GHISLENI, Pietro

Milo Julini

Nacque a Bergamo, da Giovanni Battista e da Angiolina Bailo, il 20 febbr. 1878. Conseguita a Milano la laurea in zooiatria nel 1900, nello stesso anno si avviò alla carriera accademica come assistente dell'istituto di clinica chirurgica veterinaria dell'Università di Parma. Libero docente in chirurgia veterinaria e assistente nell'Università di Bologna nel 1904, nel 1908 fu nominato professore di ostetricia e podologia presso la scuola veterinaria di Parma. Trasferito a Torino con il titolo di professore straordinario di patologia speciale e clinica chirurgica nel 1909, nel 1914 assunse l'ordinariato della disciplina e la direzione della clinica annessa alla cattedra presso la scuola veterinaria; in questa sede fu anche incaricato degli insegnamenti di ostetricia e podologia, di medicina operatoria, di anatomia topografica e di chirurgia operativa. A Torino percorse poi tutta la sua carriera: nominato per il biennio 1915-17 direttore della Scuola superiore di medicina veterinaria, incarico che in seguito gli fu più volte affidato, curò il restauro e l'ampliamento del padiglione chirurgico da lui diretto, che venne ufficialmente inaugurato nel 1924. Quando il 1° nov. 1934 la Scuola superiore di medicina veterinaria torinese divenne la facoltà di medicina veterinaria dell'Università di Torino, il reparto del G. assunse la denominazione di istituto di patologia speciale e clinica chirurgica della facoltà stessa: il G. fu così, per la sua specialità, l'ultimo direttore della Scuola superiore e il primo della facoltà universitaria. Fu preside di facoltà, il primo, dal 1934 al 1945. Collocato fuori ruolo nel 1948, la facoltà di medicina veterinaria di Torino ne propose la nomina a professore emerito nel 1951.

Chirurgo di tecnica raffinata ed elegante, il G. si distinse soprattutto per la perizia con la quale eseguiva gli interventi operatori sui cavalli, anche se non mancò di dimostrare abilità e rapida essenzialità nell'operare altri animali, anche esotici. Le sue vedute sulla tecnica operatoria, come per esempio la necessità di ridurre al minimo i tempi dell'intervento e quindi della somministrazione di anestetici onde favorire la più rapida ripresa possibile del paziente, appaiono nettamente in anticipo rispetto ai suoi tempi e analoghe ai concetti che hanno guidato la moderna evoluzione della chirurgia umana. Accanto a quella clinica, il G. svolse una encomiabile attività scientifica documentata da numerose pubblicazioni su argomenti di patologia chirurgica, di clinica e di tecnica operatoria.

Tra i suoi lavori si ricordano qui le descrizioni del processo di sutura della trachea (Sulla sutura delle soluzioni di continuo della trachea con osservazioni sul processo di cicatrizzazione, in La Clinica veterinaria, rivista settimanale, XXV [1902], pp. 397-399, 409-412, 421-424, 433-436), del trattamento delle lesioni del dotto di Stenone (Contributo alla cura delle fistole del dotto di Stenone negli animali domestici con le iniezioni di vaselina e di paraffina, ibid., XXVI [1903], 1, pp. 259-262, 265-269, 277-281, 289-294, 301-303; Ulteriore contributo all'applicazione del metodo Gersuny-Eckstein in veterinaria, ibid., XXXII [1909], sez. pratica settimanale, pp. 513-519; Contributo allo studio delle lesioni del dotto stenoniano nei solipedi, ibid., sez. scientifica bimestrale, pp. 49-77), delle fratture della base del cranio e dell'osso ioide (Contributo allo studio della frattura della base del cranio negli animali domestici con due casi clinici, ibid., XXIX [1906], 1, pp. 148-151, 169-179, 193-203, 217-229; Frattura della base del cranio e dello ioide nel cavallo, ibid., pp. 721-726); le ricerche sulla rigenerazione dell'apparato tegumentario del piede dei solipedi (Ricerche sulla rigenerazione dell'apparato tegumentario del piede dei solipedi, ibid., pp. 463-469, 481-490, 505-517) e sui tumori del testicolo criptorchide (Contributo allo studio dei tumori del testicolo criptorchide nel cavallo, ibid., XXXII [1909], sez. pratica settimanale, pp. 433-442); le segnalazioni dei casi di polidattilia e delle contusioni del corpo cavernoso degli animali domestici (Contributo allo studio della polidattilia negli animali domestici, ibid., XXVI [1903], 1, pp. 217-220, 229-233, 243-247; Contributo allo studio delle contusioni del corpo cavernoso del pene degli animali domestici, ibid., XXXII [1909], sez. pratica settimanale, pp. 449-456, 465-473, 481-484); le osservazioni cliniche sulla patologia delle guaine tendinee e sui calcoli intestinali dei solipedi (Contributo allo studio della patogenesi delle tendovaginiti sierose croniche, ibid., pp. 193-196; Contributo allo studio dell'idrope cronica della guaina tendinea dell'estensore anteriore delle falangi nei solipedi, ibid., pp. 196-206; On the diagnosis and surgical treatment of intestinal calculi in solipeds; laparo-enterotomy in a mare; recovery and cure, in Veterinary Journal, LXXVI [1920], pp. 129-137); i contributi di patologia e clinica oculistica (Sarcoma primitivo della cornea sviluppatosi in seguito a traumatismo in una cavalla, in Clinica veterinaria, XXX [1907], sez. scientifica bimestrale, pp. 150-158; La protesi oculare negli animali domestici mediante iniezioni di vaselina, ibid., sez. pratica settimanale, pp. 565-570, 581-584), di terapia delle funicoliti (Contributo alla cura radicale delle funicoliti da castrazione, ibid., pp. 725-728, 745-749) e del prolasso rettale (Sui postumi di alcuni metodi curativi del prolasso rettale negli animali domestici, ibid., XXXI [1908], sez. scientifica bimestrale, pp. 87-1089); le note di clinica chirurgica (Appunti di clinica chirurgica, ibid., XXVIII [1905], I, pp. 13-17, 25-31, 37-40, 49-51, 61-65) e lo scritto in occasione dell'inaugurazione del reparto chirurgico della scuola di Torino (Inaugurazione di un nuovo padiglione chirurgico alla Scuola superiore veterinaria diTorino, in Il Nuovo Ercolani, XXIX [1924], pp. 181-194).

Il G. fu inoltre un esperto cultore di argomenti medico-legali veterinari, per molti anni perito della specialità presso il tribunale di Torino, e in collaborazione con il fratello Giovanni, giurista, pubblicò a Torino nel 1925 il Trattato di medicina veterinaria legale. È ancora da ricordare la sua traduzione, in collaborazione con A. Baldoni, dell'opera di T. Kitt pubblicata in due volumi a Milano, nel 1907-09, con il titolo Manuale di anatomia patologica degli animali domestici.

Molto noto nel settore professionale per la capacità clinica e per la veste scientifica che seppe dare a specialità come la clinica ostetrica e ginecologica veterinaria, il G. fondò una valida scuola alla quale si formarono illustri allievi, tra i quali P. Sartoris e A. Mensa. Membro nel 1937 del Consiglio superiore di educazione nazionale, fu per molti anni presidente dell'Ordine giuridico dei medici veterinari della provincia di Torino. Dal 1916 al 1943 diresse la rivista specialistica Il Nuovo Ercolani. Nel 1955 fu nominato grande ufficiale della Repubblica.

Il G. morì a Torino il 18 maggio 1957.

Fonti e Bibl.: Necr. in La Nuova Veterinaria, XXXIII (1957), pp. 223 s.; Veterinaria italiana, VIII (1957), pp. 849 s.; Zootecnia e veterinaria, XII (1957), pp. 201 s.; Progresso veterinario, XI (1957), pp. 423 s.; Università degli studi di Torino. Bicentenario della fondazione della facoltà di medicina veterinaria 1769-1969, Torino 1969, p. 123; V. Chiodi, Storia della veterinaria, Bologna 1981, pp. 411-413, 423, 448.

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