LANDO, Pietro

Enciclopedia Italiana (1933)

LANDO, Pietro

Giuseppe Pavanello

Doge di Venezia. Nato nel 1462, nei primi anni fece gli studî e la carriera comune a tutti i patrizî veneti. Fu provveditore a Faenza e in Romagna, ambasciatore sotto Leone X; nel 1519 e nel 1534 podestà di Padova, dove contribuì assai al decoro dell'università; capitano generale nel 1528 nella guerra di Napoli, in cui ricuperava le terre di Puglia. Eletto doge nel 1538, in sostituzione di Andrea Gritti, gli toccò il compito ingrato di condurre a termine le trattative di pace col Sultano, che riuscirono al trionfo delle esigenze turche (alla cessione cioè di Malvasia e di Napoli di Romania, al vassallaggio di Zante e di Cipro), per il tradimento di Costantino e Nicolò Cavazza, segretario l'uno dei Dieci l'altro del Senato, ond'ebbero definitivo assetto gl'Inquisitori di stato (1539); e quello, non certamente più glorioso, dell'acquisto di Marano, per denaro, dall'avventuriero Strozzi, che minacciava di cederla al Turco. Al suo tempo fu accolto il residente stabile inglese. Segno dei tempi nuovi, si rifiutava, per timore di complicazioni europee, ospitalità al Concilio di Trento. Morì l'8 novembre del 1545 e gli succedette Francesco Donà.