PIETRO

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 83 (2015)

PIETRO

Edoardo D'Angelo

– Nacque con tutta probabilità in Napoli, presumibilmente a cavallo tra la fine del IX e gli inizi del X secolo. Fu pienamente attivo tra il 930 e il 960.

Le scarne notizie biografiche ricostruibili sulla sua figura emergono tutte dalle sue opere. Egli infatti cita esplicitamente alcuni personaggi altrimenti noti della vita ecclesiastica e politica napoletana della prima metà del X secolo; inoltre, altri personaggi di quello stesso milieu storico sono attestati esclusivamente dalle sue opere, il che lo rende fonte unica, e dunque fondamentale, della storia del Ducato napoletano. Pietro informa del suo status di suddiacono della Chiesa di Napoli nel poema dedicatorio di Cirico e Giulitta, e nel Prologo del traduttore di Gregorio, dove si definisce Petrus nathinneus (= diacono). Qualche elemento in più emerge dai Miracoli di Agnello: un uomo, rivolgendosi allo scrittore, gli dice di conoscerlo: «Petrus quoque vocaris nathinneo redimitus honore»; e il XXIV miracolo è operato dal santo sullo scrittore stesso, ammalato agli occhi; e ancora, egli fa allusione a se stesso nei carmi di chiusura dei Miracula Agnelli. Che egli sia un chierico della chiesa napoletana attivo, come detto, tra 930 e 960 circa lo provano la Passione di Ciro e Giovanni dedicata al prefetto Sergio, attivo negli anni 920-939, e quella di Artema dedicata al vescovo di Pozzuoli Stefano attivo negli anni 956-962. Pietro cita nei suoi prologhi anche il lociservator Gregorio, attivo nel periodo 933, 939-955. Alcune sue dediche a un vescovo di Napoli a nome Pietro consentono di collocare questa, altrimenti ignota, figura nella cronotassi partenopea all’altezza degli anni 956-962. È possibile infine, accogliendo la paternità petrina dei Frammenti poetici cassinesi, aggiungere un’ipotesi alla vicenda biografica di Pietro: potrebbe essere lui il Guiselgardus grammaticus di cui il codice Cassinese 439 riporta alcune opere (versi, e lettere), e in tal caso Guiselgardus potrebbe essere il nome laico del suddiacono Pietro.

Pietro è uno dei maggiori esponenti della terza e ultima fase della cosiddetta ‘scuola agiografica napoletana’, fiorita nel Ducato partenopeo tra la metà del IX e la metà del X secolo, e che annovera scrittori quali il Prete Orso, il Prete Gregorio, Cicinnione, il vescovo Atanasio, Bonito, nonché i più noti Guarimpoto, Giovanni Diacono, e Paolo Diacono Napoletano. Questa terza fase si atteggia in maniera maggiormente libera e al tempo stesso responsabile di fronte alla scrittura agiografica, e in particolare di fronte ai modi di riscrittura di testi precedenti. Due le esigenze alla base degli obiettivi del rinnovamento agiografico napoletano del IX-X secolo: una di natura pastorale (rinforzamento dell’elemento storico e dei caratteri di verosimiglianza della narrazione), l’altra di natura linguistica e stilistica (molti testi di Pietro sono prosimetri o Mischprosa).

Per quanto riguarda le fonti (prescindendo dalla Bibbia, citatissima), distinguendo tra letteratura in versi e letteratura in prosa, si può approntare per le opere di Pietro suddiacono il seguente schema; fonti poetiche: Virgilio, Paolino di Nola, Prudenzio, Pseudo-Catone, Venanzio Fortunato; tra le fonti in prosa: Girolamo (Epistole), Isidoro di Siviglia (Etimologie), Rufino (Chronicon), Liber pontificalis, Mitografi, Gregorio Magno (Homiliae XL e Dialogi).

Terminus post quem per la vita di Pietro è il 962: potrebbe essere morto non molto lontano da quest’ultima data.

Nella produzione letteraria di Pietro, pressoché tutta agiografica, è possibile distinguere tra opere certe, in quanto ‘firmate’, attribuzioni molto probabili e attribuzione ipotetiche. Sono opere certe: le Passiones di Ciro e Giovanni (BHL 2078), Artema (BHL 717); Canione (BHL 1541d-e); Cirico e Giulitta (BHL 1814b), Giorgio (BHL 3393, 3393b, 3394), Giuliana (BHL 4526); Quattro Coronati (BHL 1838); i Miracula di Agnello (BHL 150); la Vita di Gregorio il Taumaturgo (BHL 3677m, 3678, 3678d). Le opere di attribuzione molto probabile sono le seguenti: Miracula di Agrippino (BHL 177); Passiones di Caterina (BHL 1659, 1660, 1661, 1661b), di Restituta (BHL 7190), di Trifone (BHL 8339). Ipotetica è l’attribuzione delle Passiones di Cristoforo (BHL 1778d), Erasmo (BHL 2585bg), Margarita (BHL 5308), e dei Miracula di san Felice di Nola (BHL 2876b). Si tratta soprattutto di santi antichi (martiri), che solo talvolta hanno legami diretti con i territori del Ducato napoletano (Artema: Pozzuoli, Canione: Orta di Atella, Erasmo: Formia, Restituta: Napoli), e solo in tre casi di santi moderni (e tutti e tre, questi, sono strettamente legati al territorio): Agnello, Agrippino e Felice di Nola. A lui va inoltre attribuito il frammento superstite della «Pars Tertia» dei Gesta episcoporum Neapolitanorum, la biografia del vescovo Atanasio II.

Le opere di Pietro hanno goduto, nel corso del Medioevo, di discreta fortuna, testimoniata dal numero assai ampio di manoscritti che le contengono, e inoltre da una serie di testi, sparsi nel tempo e nello spazio, che utilizzano la sua scrittura per parlare di altri santi (riprese, soprattutto, le parti versificate). Si tratta della Passio s. Urbani papae (BHL 8376-8377), scritta forse in ambiente romano; della Passio s. (A)emiliani (di Trevi, prov. Perugia: BHL 107); della Passio s. Secundi (di Amelia, prov. Terni: BHL 7560); della Passio s. Paulini episcopi (di Lucca: BHL 6555). Brutalmente letterale la ripresa che effettua delle opere del napoletano il monaco francese Teodorico di Fleury, a Roma dal 1002, che saccheggia per la sua Passio Tryphonis et Respicii (BHL 8340). Anche il famoso Pietro Diacono di Montecassino (morto dopo il 1159), all’interno del suo ‘dossier’ sulla città di Atina, attinge alle opere del Nostro per la sua Passio s. Marci (protovescovo di Atina).

Fonti e Bibl.: La maggior parte delle opere di Pietro suddiacono napoletano è edita in Pietro Suddiacono Napoletano. L’opera agiografica, ed. E. D’Angelo, Firenze 2002. Oltre a questo volume è necessario consultare: Gesta episcoporum Neapolitanorum, in MGH, Scriptores rerum Langobardicarum et Italicarum saec. VI-IX, a cura di G. Waitz, Hannover 1878, p. 436; Epistola domni Petri Grammatici et sanctissimi diaconi missa domni Eusebii sanctissimi sacerdotis atque inclausi sanctae Sipontinae aecclesiae, Spicilegium Casinense, I, Montis Casini 1888, pp. 380-387; Epistola Guiselgardi Grammatici Eusebio reclauso, ibid., pp. 394 s.; Passio ss. Quattuor Coronatorum BHL 1838: in Acta Sanctorum Novembris, III, Bruxellis 1910, pp. 780-784; Miracula s. Agrippini BHL 177, in Acta Sanctorum Novembris, IV, Bruxellis 1925, pp. 122-128; Passio ss. Tryphonis et Respicii BHL 8339: Ibid., pp. 357-365; Miracula s. Agnelli BHL 150, in A. Vuolo, Una testimonianza agiografica napoletana: il «Libellus miraculorum s. Agnelli» (sec. X), Napoli 1987; Passio s. Canionis BHL 1541b (rec. A), a cura di A. Vuolo, Tradizione letteraria e sviluppo cultuale: il dossier agiografico di Canione di Atella (secc. X-XV), Napoli 1995.

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Ecrire l’histoire des évêques et des papes, de l’Antiquité au XXIe siècle, a cura di F. Bougard - M. Sot, Turnhout 2009, pp. 265-282; E. D’Angelo, Agiografia atinate in centone. Le fonti della «Passio s. Marci» di Pietro Diacono di Montecassino, in Hagiographica, XVI (2009), pp. 85-105.

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