Piezometrico

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fig.

Che si riferisce alla pressione nel generico punto d’una massa fluida. Pozzo p. (o vasca di oscillazione) Opera idraulica che si inserisce lungo le condotte in pressione per smorzare gli effetti dei colpi d’ariete, specialmente in impianti idroelettrici, in cui il fenomeno è particolarmente intenso. Negli impianti idroelettrici ad alta caduta il pozzo p. (a in fig.) è posto tra la galleria di derivazione b, e la condotta forzata c ed è costituito da una condotta verticale con sbocco all’aria libera; il suo scopo è quello di diminuire le sovrapressioni dovute ai colpi d’ariete nella condotta forzata e pressoché di annullarle nella galleria di derivazione. Infatti, siccome la sovrapressione massima (in fondo alla condotta forzata) è proporzionale alla distanza dal pelo libero, l’impiego di un pozzo p. riduce la distanza AB misurata lungo la condotta fino alla superficie del serbatoio, alla distanza AC, misurata lungo la condotta fino alla superficie libera del pozzo piezometrico. Se la capacità del pozzo fosse infinita, in prima approssimazione il livello dell’acqua in esso resterebbe fisso e costanti risulterebbero le sovrapressioni massime nella condotta. Nella pratica, invece, i pozzi hanno una capacità limitata e la brusca chiusura della valvola alla fine della condotta forzata provoca la trasformazione dell’energia cinetica della massa d’acqua in energia potenziale, con il conseguente innalzamento del pelo libero nel pozzo.

Torre p. Opera idraulica impiegata nelle reti di distribuzione idrica per separare la fase di adduzione dell’acqua dalla fase di distribuzione. La ragione della costruzione di una torre p. nelle reti di distribuzione idrica risiede nella necessità di svincolare l’adduzione dell’acqua dalla distribuzione, in maniera che la portata di adduzione possa rimanere costante, come è richiesto da ragioni economiche. Le torri p., chiamate spesso impropriamente piezometri, vengono costruite quando il serbatoio di regolazione, per ragioni altimetriche, non può essere posto nel punto di adduzione e possono essere di due tipi: torri a oscillazione e torri a sfioro. Entrambe le torri sono costituite da un alto recipiente cilindrico di capacità opportuna; nella torre p. a oscillazione il livello del pelo libero non resta costante e varia a seconda del diagramma di carico; nella torre p. a sfioro, invece, il livello resta sempre quello massimo e la portata d’acqua che arriva in eccesso rispetto a quella erogata si riversa in un serbatoio, posto alla base della torre, che serve per l’alimentazione di una zona di distribuzione situata a una quota più bassa.

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