PINEWOOD STUDIOS

Enciclopedia del Cinema (2004)

Pinewood Studios

Emiliano Morreale

Studi cinematografici inglesi, aperti negli anni Trenta da una società legata al produttore Joseph Arthur Rank, che vi girò la maggior parte dei suoi film. Nel dopoguerra vi furono realizzate tra l'altro diverse celebri serie del cinema popolare inglese. A partire dagli anni Sessanta gli studi, ormai svincolati dal legame privilegiato con una casa di produzione, sono stati utilizzati per numerose produzioni cinematografiche e televisive.

Nel 1934 l'imprenditore edile Charles Boot acquistò una vasta proprietà situata a Iver Heath nei pressi di Londra, che comprendeva Heatherden Hall, una grande dimora signorile dell'epoca vittoriana, con l'intenzione di farne un centro di produzione cinematografica, e a tale scopo nel 1935 si associò con Rank, allora presidente della British National Film; il nome fu dato ai nuovi studi per la presenza di un bosco di pini, ma anche per il desiderio di imitare Hollywood. I P. S., dotati di cinque teatri di posa, furono inaugurati il 30 settembre 1936. Subito dopo vi furono realizzate alcune scene di London melody (1937; Sposa il mio amore) di Herbert Wilcox, ma il primo film a esservi girato interamente fu Talk of the devil (1936; La voce del diavolo) di Carol Reed. Tra gli studi inglesi i P. S. si collocavano in ordine di grandezza dopo quelli di Denham e di Shepperton; nel 1937-38 vi furono prodotti una quarantina di film, soprattutto quota quickies (v. Gran Bretagna). Nel 1938 Rank e Boot acquistarono da Alexander Korda gli stabilimenti di Denham e crearono la Denham and Pinewood Studios Ltd.; ma l'anno successivo la crisi generale dell'industria cinematografica inglese costrinse a limitare a Denham la produzione della società. I P. S. furono dati in affitto alla zecca reale, e dal 1941 al 1945 alle unità cinematografiche dell'esercito e dell'aviazione, che vi realizzarono alcuni documentari, tra cui opere memorabili come Listen to Britain (1942) e Fires were star-ted (1943) di Humphrey Jennings, Desert victory (1943) di Roy Boulting e The true glory (1945) di Reed e Garson Kanin. Nel 1946 Rank, creata la colossale Rank Organization, divenne proprietario unico degli studi di Denham e di Pinewood. Mentre i primi furono progressivamente trasformati in uffici, nei P. S. si ricominciò a girare film a soggetto, tra i quali alcuni di valore come Great expectations (1946; Grandi speranze) e Oliver Twist (1948; Le avventure di Oliver Twist) di David Lean, Black narcissus (1947; Narciso nero) e The red shoes (1948; Scarpette rosse) di Michael Powell ed Emeric Pressburger (produttori e registi indipendenti), The importance of being Earnest (1952; L'importanza di chiamarsi Ernesto) di Anthony Asquith, Peeping Tom (1960; L'occhio che uccide) di Powell, Victim (1961) di Basil Dearden. Prevalsero tuttavia opere decisamente più commerciali, come per es. i film comici con Kenneth Williams (la serie Carry on) oppure con Norman Wisdom, e le 'commedie ospedaliere' interpretate da Dirk Bogarde e contemporaneamente i teatri di posa salirono a quattordici.

Nel 1962 Rank fu sostituito da John Davis nella carica di presidente della Rank Organization, e l'azienda abbandonò il settore della produzione cinematografica. Restò tuttavia proprietaria dei P. S. dove effettuò anzi massicci investimenti, aprendo nuovi teatri di posa. Da allora i P. S. prestarono i propri enormi spazi soprattutto alle reti televisive e a società cinematografiche statunitensi: vi furono girati i film della Disney interpretati da attori e quelli di spionaggio della serie di James Bond, costosi film comici (Those magnificent men in their flying machines, 1965, Quei temerari sulle macchine volanti, di Ken Annakin), bellici (The heroes of Telemark, 1965, Gli eroi di Telemark, di Anthony Mann), eccentrici film d'autore (A countess from Hong Kong, 1967, La contessa di Hong Kong, di Charlie Chaplin).

I primi anni Settanta furono ricchi di impegnative produzioni in costume, come The private life of Sherlock Holmes (1970; La vita privata di Sherlock Holmes) di Billy Wilder, The devils (1971; I diavoli) di Ken Russell, Fiddler on the roof (1971; Il violinista sul tetto) di Norman Jewison. L'aumento dei costi della mano d'opera provocò però una grave crisi finanziaria e produttiva, solo in parte attenuata dall'arrivo di molte opere fantascientifiche e fantasy: Superman (1978) di Richard Donner e i suoi tre seguiti, Outland (1981; Atmosfera zero) di Peter Hyams, Legend (1985) di Ridley Scott, Aliens (1986; Aliens ‒ Scontro finale) il grande successo di James Cameron, Batman (1989) di Tim Burton. La produzione è diminuita ancora e nel 1987 i P. S. hanno dovuto rinunciare quasi del tutto a fornire ai registi proprie équipes tecniche complete per prestare spazi e attrezzature.

Negli anni Novanta hanno visto l'apertura altri quattro teatri di posa, mentre i film realizzati sono saliti a una media di otto all'anno. I P. S. hanno continuato a essere utilizzati per produzioni costose e impegnative: tra di esse, Interview with the vampire (1994; Intervista col vampiro) di Neil Jordan, Mary Reilly di Stephen Frears, Mission: impossible di Brian De Palma, entrambi del 1996, Le cinquième élément (1997; Il quinto elemento) di Luc Besson, The golden bowl (2000) di James Ivory, Planet of the apes (2001; Planet of the apes ‒ Il pianeta delle scimmie) di Burton. Stanley Kubrick vi ha girato i suoi ultimi due film, Full metal jacket (1987) e Eyes wide shut (1999).Nel 1999 i P. S. sono stati ceduti a un gruppo di investitori guidato da Michael Grade e Ivan Dunleavy, e nel 2001 si sono fusi con gli studi di Shepperton, di proprietà dei registi Ridley e Tony Scott: il complesso così creatosi, i Pinewood & Shepperton Studios, con i suoi 36 teatri di posa rappresenta il maggiore centro produttivo cinematografico della Gran Bretagna e uno dei più importanti del mondo.

Bibliografia

G. Perry, Movies from the mansion: a history of Pinewood Studios, London 1976; B. Burford, G. Owen, The Pinewood story: the authorized history of the world's most famous film studio, London 2000.

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