PIŃSK

Enciclopedia Italiana (1935)

PIŃSK (A. T., 51-52)

Riccardo RICCARDI
Jean DABROWSKI

SK Città della Polonia orientale, nella Polessia, situata a 143 m. s. m. sulla riva sinistra della Pina, affluente del Prypeć (bacino del Dnepr), in un punto dove confluisce in essa, per poi nuovamente staccarsene, un braccio fluviale detto Strumien. Il clima di Pińsk per l'influenza della latitudine (52° 7′ N.), della lontananza dal mare, delle immense paludi e delle grandi foreste che circondano la città, è freddo e umido; la temperatura media annua è di 6°,8, quella del gennaio di − 5°,4 e quella del luglio di 19° (le temperature estreme osservate sono − 29°,4 e 35°,2), l'umidità relativa è del 79% (massimo in dicembre, 89%; minimo in maggio, 70%) e la nebulosità di 6,6 decimi. Le precipitazioni sono relativamente scarse (533 mm.) e cadono in prevalenza d'estate (44% della quantità totale; massimo in luglio, 110 mm.).

Posta in prossimità di vie d'acqua navigabili che la collegano da una parte col Dnepr e dall'altra a ovest col bacino del Bug e della Vistola (per mezzo del canale Królewski che congiunge la Pina al Muchawiec tributario del Bug) e a nord col bacino del Niemen (per mezzo del canale di Ogiński tra la Jasiołda e la Szczara), Pińsk vive soprattutto di commerci (cereali, legname, tabacco); essa possiede pure alcune industrie (del cuoio, del tabacco, dei saponi, segherie, birrifici). Gli abitanti erano 23.391 nel 1921 (dei quali 17.500 Ebrei e il resto Polacchi e Russi Bianchi), e 31.913 nel 1931. Pińsk è stazione sulla ferrovia che congiunge Gomel (Russia Bianca) a Brześć attraversando tutta la Polessia da E. a O.

Da rilevare la bella cattedrale barocca del sec. XVII, gia chiesa gesuitica.

Storia. - Le prime notizie della città risalgono al sec. XI. Grazie alla sua posizione e all'importanza quale centro di comunicazioni, la città divenne nei secoli XII-XV il capoluogo d'un principato, appartenente prima alla Rutenia e poi alla Lituania. Insieme con la Lituania entrò nell'orbita dello stato polacco e dalla seconda metà del sec. XVI ne divise le sorti.