Plastide

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

plastide

Roberto Ligrone

Organello citoplasmatico eucariotico, costituito da un involucro membranoso e un compartimento interno o stroma. Il plastide più comune è quello fotosintetico, o cloroplasto. Il cloroplasto è, di solito, l’unico tipo di plastide presente nelle alghe, dove può assumere un colore variabile in relazione alla natura dei pigmenti fotosintetici presenti. Oltre alla clorofilla a e carotenoidi, i cloroplasti possono contenere pigmenti accessori, di natura diversa da gruppo a gruppo. I pigmenti fotosintetici sono localizzati in sacculi membranosi distribuiti nello stroma, i tilacoidi, la cui organizzazione varia in relazione al tipo di pigmenti accessori. Nel cloroplasto delle alghe verdi e delle piante terrestri, dove il pigmento accessorio caratteristico è la clorofilla b, i tilacoidi formano pile compatte (grana) interconnesse da tilacoidi più lunghi (intergrana). Lo stroma contiene ribosomi 70 S e numerose copie di un genoma di 75÷250 Kb. Oltre ai cloroplasti, le piante superiori possiedono diversi tipi di plastidi non fotosintetici. I cromoplasti, presenti in fiori e frutti, accumulano pigmenti carotenoidi di colore variabile dal giallo al rosso. Gli amiloplasti, presenti nei tessuti di riserva, sono privi di pigmenti e accumulano amido. Altri plastidi specializzati sono: (a) i leucoplasti (sintetizzano monoterpeni); (b) gli elaioplasti (accumulano lipidi); (c) i proteinoplasti (accumulano proteine). I diversi tipi di plastidi nelle piante superiori si sviluppano da piccoli organelli indifferenziati, detti proplastidi, presenti nei meristemi apicali, mentre nelle alghe i cloroplasti si formano per divisione di quelli preesistenti. Dal punto di vista filogenetico, si ritiene che i cloroplasti con involucro costituito da due membrane (alghe rosse, alghe verdi e piante terrestri) derivino da cianobatteri acquisiti come endosimbionti dall’antenato comune di questi gruppi (un flagellato unicellulare fagotrofo). I cloroplasti con involucro di tre o quattro membrane deriverebbero, invece, da microalghe rosse (Stramenopila, Cryptophyta, Haptophyta e la maggior parte delle Dinophyta) o verdi (Euglenophyta e Chloroarachniophyta), acquisite secondariamente come endosimbionti e ridotte a organelli cellulari, indipendentemente nelle diverse linee filetiche.

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