PNEUMOCONIOSI

Enciclopedia Italiana (1935)

PNEUMOCONIOSI (dal gr. πνεύμων "polmone" e κόνις "polvere")

Leonardo Alestra

Malattia del polmone dovuta a continua inalazione di polveri. Poiché vi vanno soggetti prevalentemente gli operai di certi mestieri, è per lo più una malattia professionale. La malattia prende diversi nomi a seconda delle polveri inspirate, le quali possono essere. di origine minerale (come carbon fossile: antracosi; ferro: siderosi; silice: calicosi; alluminio: alluminosi, ecc.), di origine vegetale (pulviscolo di cotone, di canape, di lino: lissinosi; tabacco, farina, segatura del legno, ecc.), o di origine animale (lavorazione della lana, della seta, delle piume, ecc.). Le lesioni dell'albero respiratorio consistono essenzialmente in bronchiti croniche e indurimenti interstiziali del polmone. Conseguenze possono essere l'enfisema polmonare e la tubercolosi. Clinicamente la malattia si manifesta con i segni di una broncopolmonite cronica: tosse con espettorato variamente colorato (secondo la sostanza inalata), emottisi, dimagramento; modificazioni della risonanza toracica, rantoli, ronchi. Il decorso della malattia è cronico e può condurre a morte, nei casi gravi, per la lenta consunzione. Molta importanza ha nelle malattie da inalazione la profilassi che deve proporsi di diminuire i pericoli ai quali sono esposti gli operai mercé la ventilazione delle miniere e delle officine, la messa in opera di accorgimenti tecnici per limitare, per quanto è possibile, la produzione e diffusione delle polveri; l'uso di maschere, ecc. Sviluppatasi la malattia, si deve sottrarre l'individuo alle occupazioni dannose, il che può arrestare il processo morboso iniziato. Nel resto la cura è uguale a quella della bronchite e polmonite cronica.