POLIZONIDI

Enciclopedia Italiana (1935)

POLIZONIDI (lat. scient. Polyzonidae, dal gr. πολύς "molto") e ζώνη "cintura, segmento")

Filippo Silvestri

Miriapodi chilognati (colobognati, v. chilognati) caratterizzati soprattutto dall'avere il capo a lati convergenti dalla parte posteriore all'anteriore e mandibole più o meno ridotte; antenne brevi, con l'ottavo articolo brevissimo; occhi di pochi ocelli; il tronco alquanto depresso, formato d'un numero vario di segmenti (fino oltre 50), provvisti ciascuno, eccettuati i primi due e l'ultimo, di due paia di zampe. I tergiti dal 4° in dietro hanno un paio di ghiandole odorifere, gli sterniti non sono saldati ai tergiti e le zampe dal 3° paio hanno una vescicola retrattile al primo articolo. Le zampe copulative del maschio sono due paia, poco modificate, composte di alcuni articoli e situate dopo l'ottavo paio delle zampe ambulatorie.

I Polizonidi vivono sotto pezzi di legno fradicio, sotto foglie e altri detriti vegetali in decomposizione, sotto sassi giacenti su terriccio di bosco, nell'humus. Si cibano di sostanze vegetali decomposte. Le femmine depongono le uova in un mucchio nel terreno o in altro ambiente dove esse vivono. La larva esce dall'uovo con un tronco di 5 segmenti (oltre all'anale) e 4 paia di zampe e raggiunge lo stato adulto attraverso molte mute.

Sono stati descritti pochi generi di questa famiglia: in Italia esistono specie di Polyzonium Brandt e di Hirudisoma Fanzago. Se si estende il nome di Polizonidi a famiglie vicine, che compongono l'ordine dei Polizonoidi, dobbiamo ricordare il Dolistenus Savii Fanz., comune nell'Italia meridionale, avente un tronco composto anche di oltre 100 segmenti, e le specie del genere Siphonophora Brandt, comuni nella regione neotropicale, caratteristiche per il capo prolungato più o meno in forma di becco.