POSOLOGIA

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

POSOLOGIA (XXVIII, p. 85)

Pietro DI MATTEI

La posologia ha visto negli ultimi anni accrescere cospicuamente il corredo dei fatti che la guidano. La con0scenza sempre più esatta del tempo impiegato da ciascun farmaco, a seconda della via di somministrazione, per raggiungere il sangue e i tessuti, quella delle trasformazioni che subisce il farmaco nell'organismo e della sua velocità di eliminazione, e la maggior possibilità di stabilire la concentrazione che bisogna assicurare al farmaco nel sangue o nei tessuti perché soddisfi in pieno, nel tempo necessario, la sua finalità terapeutica, vanno lentamente sottraendo la posologia all'antico empirismo, per renderla molto più aderente al suo scopo.

Solo in grazia alla conoscenza della concentrazione ematica, indispensabile ai buoni effetti dei sulfamidici e della penicillina, s'è potuto, per esempio, ottenere da questi farmaci, con adeguata posologia, il massimo rendimento. In base alla conoscenza della durata della eliminazione si sono meglio regolate le successive somministrazioni dei farmaci, rendendo più rari i fenomeni tossici di accumulo, come dagli studî sulle conseguenze di dosi insufficienti si è compreso sempre meglio il pericolo, nel caso di farmaci etiotropi, di creare ceppi resistenti.

La convenienza, meglio oggi documentata, di non diminuire con dosi eccessive la spontanea produzione di poteri di difesa ha, in altri casi, consigliato la riduzione delle dosi altre volte impiegate. Infine, la posologia si è assai avvantaggiata delle nuove conoscenze sul sinergism0 dei farmaci, per cui in grazia ad acconce combinazioni, le dosi singole sono state assai ridotte. L'impiego, infine, di nuove vie di assorbimento (via endovenosa, endocisternale, endorachidea, endocardiaca, endosternale, ecc.) e di nuove modalità (introduzione endovenosa continua, produzione di aerosol, deposizioni nei tessuti di farmaci poco solubili, ecc.) ha creato nuove interessanti valutazioni posologiche, caso per caso.

Nuovi criterî posologici, e non sempre giustificati, sono, in qualche caso, entrati nell'uso favorendo nuove denominazioni: dose urto (dose elevata ed unica che detemnina un effetto brusco e intenso), iperdosaggio (trattamento intensivo), dose di carico (quella che satura l'organismo, soddisfacendo le sue capacità pessiche), ecc. Modesti sono stati i progressi riguardanti la corretta posologia nei bambini, perdurando la voga delle formule aritmetiche o dei calcoli, invece di giudicare dalle condizioni fisiologiche e patologiche attuali del fanciullo. Sensibili variazioni di posologia si sono verificate nella somministrazione di molti farmaci comuni: in aumento, ad esempio, per le vitamine, per i salicilati, pei sieri antidifterici, ecc.; in diminuzione, per gli antimalarici, per l'emetina, ecc. Fra le innovazioni più interessanti della posologia moderna sono le cosiddette "unità biologiche" (v. in questa App.).

La tabella delle dosi massime per adulto (via orale), pubblicata nella 6a edizione della Farmacopea Ufficiale, Roma 1940, presenta, rispetto alla tabella della precedente edizione, le seguenti variazioni:

Voci soppresse. - Acetil morfina cloridrato, convallaria, estratti idroalcolici di aconito, di camomilla, di colchico, di colombo, di noce vomica, estratto di oppio acquoso (tebaico), estratto di pepe cubebe etereo, tintura di canape indiana, tintura di ferro eterea.

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