POSTIGLIONE

Enciclopedia Italiana (1935)

POSTIGLIONE

Alfonso De Romanis

. Famiglia di pittori napoletani. Le manifestazioni artistiche della famiglia Postiglione furono assai modeste per l'opera di Luigi (1812-1881) che dedicò la sua pittura decorativa a stoffe per arredi sacri, e per quella di suo fratello Raffaele (1818-1887) che fu oscuro insegnante nell'Istituto di belle arti a Napoli (1861) e accademico pittore di soggetti sacri. Il prestigio della famiglia s'elevò per opera di Salvatore (1861-1906) figlio di Luigi e suo scolaro, prima di essere discepolo di Domenico Morelli nell'Istituto napoletano di belle arti. Rimase legato al Morelli, come suo seguace nella qualità delle immaginazioni coloristiche, ma con tendenza sua propria ad insistere sul pittoresco realistico e su sgargianti intensità cromatiche, come si potrà osservare con agevolezza nel S. Pier Damiani della Galleria d'arte moderna a Roma. Trattò con eguale gusto altri soggetti sacri (duomo di Nola, Pinacoteca d'Ascoli Piceno), fu occasionalmente decoratore nel palazzo De Riseis a Napoli e nel castello di Miramare in Istria; e temprò nella pittura "di genere" e nei ritratti, non senza grazia, il suo manierismo morelliano. I suoi ritratti, assai vivi e pittoreschi, costituiscono il più lodevole aspetto della sua pittura, e basterà citare quello dello scultore Stanislao Lista nell'Istituto napoletano di belle arti e l'altro, più solenne e vistoso, del duca di Martina nel museo della Floridiana a Napoli. Nel 1902 fu nominato insegnante di pittura a Modena. Da lui venne istradato all'arte il fratello luca, nato nel 1876 e vivente a Napoli, ove lavora in pittura di "genere" e ritratti. La sua espressione pittorica, temperata da una certa castigatezza di scrittura, si fa sentire nelle sue Poesie in dialetto napoletano (Napoli 1920), le cui pagine migliori, ricche di pittoricismo, sono da considerare come parafrasi o traduzioni poetiche di quadri immaginarî.

Bibl.: O. Fava, S. P., in Natura ed arte, I (1899-1900), pp. 971-78; G. Ceci, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933 (con bibl.).