AGRIPPA, POSTUMO

Enciclopedia dell' Arte Antica (1994)

AGRIPPA, Postumo (v. vol. i, p. 159)

L. Sensi

- II giovane principe, che venne adottato da Augusto soltanto nel 4 d.C., aveva già un ruolo ufficiale all’interno della casa imperiale, in quanto figlio di Giulia e di Agrippa.

Un documento dell’Hispania Baetica, recentemente edito (AE, 1988, n. 723), databile tra il 5 a.C. e il 2 d.C., lo menziona come Augusti nepos in merito a onori resigli assieme allo stesso Augusto e ai fratelli Gaio e Lucio Cesari.

È verosimile pertanto che a quell’epoca, quando il principe aveva tra і sette e і dieci anni, gli fossero erette anche delle statue. Una serie di iscrizioni è pertinente a questo personaggio e lo ricorda nella primissima età, ancora come pupus o pupillus Agrippae, ma non è stato possibile ricollegare un testo epigrafico a un’immagine iconica. Ciò dipende anche dalla particolare condizione in cui Agrippa venne a trovarsi già durante il principato di Augusto, quando nel 7 d.C., bandito da Roma e relegato a Pianosa, molte delle sue immagini vennero distrutte o eliminate.

L’effigie che compare sulla moneta di Corinto, rappresenta l’unico documento sicuro sull’iconografia del principe e conferma come gli onori a lui resi dai duoviri di Corinto C. Mussius Priscus e C. Heius Polito, siano da ritenere non tanto un’iniziativa privata, quanto piuttosto parte integrante di un programma voluto dalla stessa casa imperiale. Nella serie monetale compaiono anche Augusto, Tiberio, Germanico e Druso Minore, e si tratta di un’ emissione databile intorno al 4 d.C., cioè all’epoca dell’adozione di Tiberio.

Il principe fu oggetto anche di culto, come lascia riconoscere un documento di Thasos. Recenti ricerche, condotte su base iconografica e stilistica, hanno individuato alcuni ritratti che presentano molte somiglianze con le immagini di Gaio e Lucio Cesari, ma dalle quali si differenziano per alcune particolarità somatiche e per la sistemazione della pettinatura, P. Zanker (1985) ne ha riconosciuti dodici circa che ha articolato in due gruppi, pertinenti a un’immagine giovanile che potrebbe presentare le sembianze di A. Postumo prima dell’adozione da parte di Augusto.

Bibl.: G. Pugliese Carratelli, Nuovo supplemento epigrafico di lasos, in ASAtene, XLVII-XLVIII, 1969-1970, p. 392; Z. Kiss, L’iconographie des princes julio-claudiens au temps d’Auguste et de Tibère, Varsavia 1975, pp. 65-70; J. Pollini, The Portraiture of Gaius and Lucius Caesar, New York 1981; F. Salviat, D. Terrer, Les portraits d’Agrippa Postumus et les monnaies de Corinthe, in RANarb, XV, 1982, p. 237; K. Fittschen, P. Zanker, Katalog der römischen Porträts in den Capitolinischen Museen und den antłeren kommunalen Sammlungen der Stadt Rom, I, Magonza 1985, pp. 25-26; M. Amandry (ed.), Le monnayage des duoviri corinthiens (BCH, Suppl. 15), Parigi 1988, in part. pp. 151-156.