PROSPERO Antichi detto Bresciano

Enciclopedia Italiana (1935)

PROSPERO Antichi detto Bresciano


Scultore bresciano, operoso a Roma nel sec. XVI, del quale abbiamo notizie fino al 1592. Fu spesso confuso col pittore Prospero Bresciano, attivo a Venezia nel sec. XVI, probabilmente autore dell'incisione con il papa Sisto V inginocchiato, firmata: Prosper de Scavezzi brixiensis inventor 1580. Quasi tutte le sue opere, essendo le più eseguite in terracotta e stucco, sono andate perdute e solo alcune sono conservate in incisioni contemporanee. E non esiste più neppure la prima tomba di Gregorio XIII (morto nel 1585) nella cappella Gregoriana della chiesa di S. Pietro, che pare fosse una delle opere migliori di P. B. Nel 1587 lavorò, insieme con altri scultori, alle statue della cappella Sistina in S. Maria Maggiore, e nel 1591 eseguì, in collaborazione con lo scultore milanese Pietro Bordone, un Angelo per il Castel Sant'Angelo. L'opera sua più nota, ma poco felice per l'atteggiamento goffo e l'esecuzione grossolana, è la statua colossale del Mosè nel cosiddetto "fontanone" dell'Acqua Felice in Piazza S. Bernardo a Roma, fatto erigere da Sisto V (1585-90).

Bibl.: G. De Nicola, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, III, Lipsia 1907 (con bibl.: s. v. Antichi, Prospero).