PROVANA DEL SABBIONE, Pompeo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 85 (2016)

PROVANA DEL SABBIONE, Pompeo

Marco Gemignani

PROVANA DEL SABBIONE, Pompeo. – Nacque a Torino il 16 aprile 1816 dal conte Casimiro e da Adelaide Romagnano.

Il 1° settembre 1828 divenne allievo della Regia scuola di Marina di Genova e, terminato il periodo di addestramento con le previste crociere di istruzione, il 13 marzo 1833 fu nominato guardiamarina di seconda classe del corpo dello stato maggiore generale. Dopo vari imbarchi e promozioni, da luogotenente di vascello di seconda classe prese parte alla prima guerra di indipendenza, del 1848-49, e da capitano di fregata al comando della corvetta di secondo rango a ruote Malfatano alla guerra di Crimea nel 1855-56, durante la quale rimorchiò da Genova a quella lontana penisola il brigantino Azzardoso carico di truppe e di viveri per il corpo di spedizione piemontese. Nella primavera del 1859, come comandante della pirofregata di secondo rango a ruote Governolo, fece la spola più volte fra Genova e Tolone per concorrere al trasporto dei reparti francesi che avrebbero combattuto durante la seconda guerra di indipendenza. Il 19 giugno di quello stesso anno entrò a far parte della Divisione navale posta agli ordini del capitano di vascello Edoardo Tholosano di Valgrisanche che operava in Adriatico contro la flotta asburgica. Il 10 luglio Provana del Sabbione, ignorando la stipula dell’armistizio avvenuta due giorni prima, riuscì a catturare quattro piccole unità mercantili austriache vicino alle Bocche di Cattaro. Tuttavia, dopo le proteste dell’agente consolare asburgico ad Antivari, le quattro navi furono rilasciate. Il 16 ottobre 1859 fu promosso capitano di vascello di seconda classe ed ebbe il comando della grande fregata di primo rango a vela S. Michele, con la quale nel settembre del 1860 prese parte all’assedio di Ancona guadagnandosi la croce di ufficiale dell’Ordine militare di Savoia.

Sbarcato dalla S. Michele, Provana del Sabbione divenne comandante della moderna pirofregata di primo rango a elica Vittorio Emanuele e si mise in luce fra il novembre del 1860 e il febbraio del 1861 durante le operazioni nelle acque di Gaeta ottenendo la medaglia d’argento al valor militare. Dopo la resa di tale piazzaforte borbonica, nel marzo successivo egli partecipò all’assedio e al cannoneggiamento finale della cittadella di Messina che portò alla resa dell’intera guarnigione.

Il 1° aprile 1861, a soli quarantacinque anni d’età, ebbe la promozione a contrammiraglio e nel 1863 comandò, alzando la sua insegna sulla fregata di primo rango a elica Maria Adelaide, la neoricostituita squadra di evoluzione al cui addestramento, nei limiti imposti da una severa economia, dedicò ogni suo sforzo, specialmente per quello che riguardava la fanteria di Marina imbarcata sulle navi e il personale addetto alle macchine a vapore. Durante il periodo in cui fu responsabile di questa importante formazione navale, egli ebbe modo di effettuare una campagna nel Mediterraneo occidentale, successivamente un viaggio in Portogallo e infine presenziò a Napoli alla prima rivista navale organizzata dopo la proclamazione della nascita del Regno d’Italia. Il 16 febbraio 1864 Provana del Sabbione, su sua richiesta, fu collocato in disponibilità, ma fu richiamato in servizio il 1° aprile 1865 e destinato ad Ancona. Dopo la sconfitta subita dalla Marina italiana nella battaglia di Lissa del 20 luglio 1866 durante la terza guerra d’indipendenza, gli fu proposto di assumere il comando della flotta. Egli rifiutò tale offerta, sebbene si dichiarasse disposto a prendere parte al conflitto come semplice comandante di nave. L’insuccesso di Lissa ebbe gravi ripercussioni all’interno della Marina, che da quell’episodio in poi ebbe un periodo non facile. Per tentare di risollevarne le sorti il 10 novembre 1867 Provana del Sabbione, che nel frattempo era divenuto comandante del secondo Dipartimento marittimo di Napoli e membro della Società geografica italiana, fu nominato ministro della Marina, e il successivo 1° dicembre venne promosso viceammiraglio.

Nel breve periodo in cui resse il dicastero si segnalò particolarmente in tre ambiti: appoggiò la fase iniziale del colonialismo italiano, incaricando l’11 dicembre il capitano di fregata Luigi Bertelli di esplorare le coste del Mar Rosso; preparò un progetto di legge per creare un unico istituto per la formazione degli ufficiali della Marina, individuando in Livorno la sede più adatta, ma incontrando la decisa opposizione del ministero dell’Interno in quanto egli desiderava realizzare la Regia accademia navale ristrutturando l’antico Lazzaretto di S. Leopoldo, operazione ritenuta dal dicastero degli Interni un danno agli interessi della salute pubblica perché avrebbe soppresso un edificio destinato alla quarantena; infine, ritirò lo schema di legge presentato nel giugno dal suo predecessore Federico Pescetto relativo alla riorganizzazione della fanteria di Marina, che egli desiderava rimanesse com’era.

Il 5 gennaio 1868 Provana del Sabbione cessò dalla carica di ministro della Marina avendo presentato le proprie dimissioni. Quattro giorni dopo fu nominato senatore e proseguì la sua carriera riprendendo il comando del secondo Dipartimento marittimo. Il 25 febbraio 1869 divenne membro della commissione per l’esame del codice penale marittimo. Fu collocato a riposo per raggiunti limiti di età il 1° dicembre 1870. Il 3 ottobre 1877 fu nominato dal tenente generale Luigi Mazzacapo, ministro della Guerra, membro del consiglio direttivo dell’Istituto nazionale delle figlie dei militari con sede a Torino.

Coniugato dopo il congedo con Enrichetta Radicati, ebbe con lei Andrea, Bona, Oberto Giacotto e Luigi.

Morì a Torino il 2 gennaio 1884.

Fonti e Bibl.: Roma, Ministero della Difesa, Archivio dell’Ufficio storico della Marina militare, Biografie ufficiali, b. P 3, f. 17; Consiglio di ammiragliato, b. 4; Raccolta di base, b. 105, f. 3; b. 2149.

A. Malatesta, Ministri, deputati, senatori dal 1848 al 1922, III, Roma 1941, p. 29; S. Romiti, Le Marine militari italiane nel Risorgimento (1748-1861), Roma 1950, pp. 232, 241, 245, 261, 330, 336, 341; G. Fioravanzo, La Marina militare nel suo primo secolo di vita (1861-1961), Roma 1961, p. 55; A. Iachino, La campagna navale di Lissa 1866, Milano 1966, pp. 33, 513 s., 524; M. Gabriele - G. Friz, La flotta come strumento di politica nei primi decenni dello stato unitario italiano, Roma 1973, pp. 39, 50, 266; G. Galuppini, L’Accademia Navale 1881-1981, Roma 1981, pp. 38 s.; F. Micali Baratelli, La Marina militare italiana nella vita nazionale (1860-1914), Milano 1983, pp. 133, 159 s., 188 s., 210; O.O. Miozzi, Ordine militare d’Italia, Roma 1991, p. 84; L. Donolo, Storia della dottrina navale italiana, Roma 1996, pp. 163, 183; M. Gabriele, Benedetto Brin, Roma 1998, p. 9; Id., La prima Marina d’Italia (1860-1866), Roma 1999, pp. 125 s., 129 s., 156; O.O. Miozzi, Le medaglie d’argento al valore militare, I, Roma 1999, p. 128; G. Galuppini, Storie di una Marina che non c’è più, I, Roma 2000, pp. 13, 31; M. Gemignani, La Regia Marina in Eritrea durante il governatorato di Ferdinando Martini, in Première rencontre franco-italienne d’histoire militaire (Vincennes, 8 et 9 octobre 1999). Recueil des principales interventions, Château de Vincennes 2000, p. 29; F. Bargoni - F. Gay - V.M. Gay, Navi a vela e navi miste italiane (1861-1887), Roma 2001, pp. 136, 193, 203, 215, 230, 285; M. Gabriele, Guglielmo Acton, Roma 2001, pp. 58 s., 73 s.; M. Gemignani, I primi stabilimenti coloniali e la Regia marina, in Le Forze armate e la nazione italiana (1861-1914). Atti del Convegno, Palermo 2002, Roma 2003, pp. 196 s.; P. Alberini - F. Prosperini, Uomini della Marina 1861-1946. Dizionario biografico, Roma 2015, p. 428; Archivio storico del Senato, Banca dati multimediale I senatori d’Italia, II, Senatori dell’Italia liberale, sub voce, http://notes 9.senato.it/web/senregno.nsf/P_Regno?OpenPage (10 febbraio 2016).

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