ILLIRICHE, PROVINCIE

Enciclopedia Italiana (1933)

ILLIRICHE, PROVINCIE (Gouvernement des Provinces Illyriennes)

Giuseppe Praga

Unità amministrativa nel nesso dell'Impero francese, costituita, con territorî tolti all'Austria nel 1805 e 1809, il giorno stesso della firma del trattato di Schönbrunn (14 ottobre 1809). Vi furono comprese: la Dalmazia con la capitale Zara; l'Istria con la capitale Trieste; Ragusa e le Bocche di Cattaro con la capitale Ragusa; la Carniola con la capitale Lubiana; la Carinzia con la capitale Villacco; la Croazia civile con la capitale Karlovac; la Croazia militare con i reggimenti Lika, Otočac, Ogulin, Slunj, Banato I e Banato II. Sede centrale del governatorato era Lubiana. Fini politici della costituzione: erigere un antemurale per la difesa del Regno italico, arginare verso sud l'influenza e l'espansione dell'Austria e costituirsi un punto d'appoggio per lo sviluppo della politica orientale. La classica e disusata denominazione d'Illiria come quelle di Etruria, Liguria, Partenope, ecc., fu adottata con il proposito di cancellare dall'animo delle popolazioni il ricordo e l'attaccamento ai regimi anteriori. A capo fu posto un governatore e un intendente generale. Il governatore, scelto nella persona del maresciallo A.-F.-L. Marmont, aveva poteri pressoché sovrani, quasi come un "margravio medievale", per usare un'espressione dello stesso Napoleone. L'intendente generale curava la parte amministrativa. La varietà delle popolazioni, diverse per lingua, religioni, tradizioni e costumi; il tenace attaccamento all'Austria nelle provincie mediterranee e a Venezia nelle adriatiche, e soprattutto il principio che le provincie illiriche dovessero bastare a sé stesse, fecero sì che tutti gli sforzi di piantarne su nuove basi la vita economica e spirituale fallissero completamente. Inaudite avversioni incontrò l'introduzione della legislazione francese; resistenze le continue coscrizioni militari che determinavano diserzioni in massa in Austria e in Turchia; urtò la politica ecclesiastica; d'impossibile attuazione si mostrarono i progetti per riorganizzare la vita culturale ed economica. Il 15 aprile 1811 fu emanato un decreto di riorganizzazione che limitava i poteri del governatore ed estendeva quelli dell'intendente. Il Marmont fu sostituito con il generale H.-G. Bertrand. Le conseguenze furono peggiori, giacché ai mali lamentati si aggiunse un intollerabile fiscalismo e un aumento di gravezze reali e personali.

Sicché quando, dopo l'infelice campagna di Russia, tutto l'impero napoleonico fu scosso, nelle Provincie illiriche subentrò anarchia e confusione, e all'Austria, entrata nell'agosto 1813 nella sesta coalizione, fu assai facile rioccuparle. Qualche resistenza vi fu a Zara e a Cattaro, dove v'erano milizie italiane. Il Congresso di Vienna (1814) ne riconobbe il possesso all'Austria, la quale con la Dalmazia, Ragusa e le Bocche costituì il Regno di Dalmazia, mantenne per la Croazia militare il vecchio tradizionale ordinamento e con le rimanenti quattro provincie costituì il Regno d'Illiria, smembrato poi nel 1822.

Bibl.: V. soprattutto le opere di Erber, Pisani e Alačević citate in dalmazia, XII, p. 256. Inoltre: A.-F.-L. Marmont, Mémoires, 3ª ed., voll. 9, Parigi 1857 (trad. ital., voll. 4, Milano 1857 segg.); D. Gruber, Stogodišnijca Napoleonove Ilirije (Il centenario dell'Illiria napoleonica), in Savremenik, Zagabria, V (1910), p. 221 segg.; G. Cassi, Il Regno Italico e le Provincie Illiriche di fronte all'Austria, in Rivista Dalmatica, XI (1929), fasc. 2°, segg.; id., Le popolazioni Giulio-Illiriche durante il dominio napoleonico, in Rassegna storica del Risorgimento italiano, 1930; M. Pivec-Stelé, La vie économique des Provinces Illyriennes, 1809-1813, Parigi 1931.

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