QUINTILIO VARO, Publio

Enciclopedia dell' Arte Antica (1965)

QUINTILIO VARO, Publio (P. Quintilius Varus)

A. Longo

Magistrato romano, nato nel 50 a. C. circa, percorse l'intero cursus honorum; fu tra l'altro console nel 13 e proconsole in Africa nel 7 a. C.

Dal 6 d. C. fu legato di Augusto in Germania, ove peri nella grande sconfitta che toccò ai Romani, per opera di Arminio, a Teutoburgo (9 d. C.). Il ritratto di Q. V. si trova su monete di bronzo di Acholla (Müller, ii, p. 44, n. 7) e forse di Hadiumetum (Müller, ii, p. 52, n. 26, pensa si tratti invece di Augusto), in Africa. Il conio è alquanto rudimentale, come in molte monete proconsolari; la testa oblunga, il profilo spezzato alla radice del naso ed i tratti nell'insieme grossolani non si può stabilire se debbano riferirsi al soggetto o all'incisore. Comunque, quel tanto che ricaviamo dalle monete ci basta per escludere che una gemma con la scritta q. var. ed una testa barbata (Cades, v, 162) rechi il ritratto di questo personaggio.

Nella processione sul lato meridionale dell'Ara Pacis immediatamente accanto ad Augusto, si trovano due personaggi laureati che, se si escludono precedenti identificazioni di altre figure mutue o incomplete del corteo con i consoli, potrebbero essere Tiberio e Q. V., colleghi nella suprema magistratura nell'anno 13 a. C. Sia i tratti del futuro imperatore che quelli di Q. V. si discostano alquanto, in verità, da quelli delle monete, ma, a parte che il volto di Q. V. non è molto bene conservato nel bassorilievo (gli manca il naso ed è interrotto all'altezza della bocca da un taglio nella lastra), può darsi che l'artista abbia idealizzato i personaggi in armonia col classicismo del monumento.

Bibl.: F. Müller, Numismatique de l'Afrique ancienne, II, 1867, p. 52, n. 26; W. H. Waddington, in Rev. de Numism., 1867, Tav. IV, 6; J. J. Bernoulli, Röm. Ik., I, p. 266; I. F. Hill, Historical Roman Coins, Londra 1909, p. 164; G. Moretti, Ara Pacis Augustae, Roma 1948, p. 220 ss.

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