VIRGINIO RUFO, Publio

Enciclopedia Italiana (1937)

VIRGINIO RUFO, Publio (P. Verginius Rufus)

Arnaldo Momigliano

Generale Romano. Nato circa il 15 d. C., console nel 63 d. C., di origine equestre. Comandante nel 68 d. C. delle legioni della Germania superiore, procedette in forza contro Vindice, ma, a quanto sembra (tradizione confusa), davanti a Vesontio (Besançon) si decise a trattare con lui. Le sue truppe lo costrinsero a una battaglia totalmente vittoriosa. Non accettò di essere proclamato imperatore e si mise a disposizione del Senato e del popolo romano. Dopo la morte di Verone, fece giurare alle sue truppe fedeltà a Galba, del quale non godette però la fiducia, e venne richiamato. Otone lo designò console. Indicato alla successione dopo la morte di Otone nuovamente rifiutò e fu in relativo favore anche presso Vitellio. Durante i Flavî rimase oscuro. Protettore di Plinio il Giovane, poi amico particolarmente di Nerva e con lui console nel 97 d. C., morì durante lo stesso consolato. È ricordata anche da Plinio una sua attività poetica.

Bibl.: Prosopographia imperii Romani, III, Berlino 1898, p. 403 segg.; E. Ritterling, Fasti des römischen Deutschland unter dem Prinzipat, Vienna 1932, pp. 18-19.

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