Puleggia

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fig. A

Organo di trasmissione del moto rotatorio a mezzo di organi flessibili (cinghie, funi, catene), costituito da un disco montato su un asse. Per lo più fusa in ghisa, talvolta in leghe leggere, in uno o più pezzi, una p. si compone (fig. A) di un mozzo centrale calettato (a) sull’albero (p. fissa) o, libero (b) su di esso (p. folle), di una corona esterna, sulla quale aderisce la cinghia, la fune o la catena, e di razze (o di un disco) che collegano la corona al mozzo. La p. folle, impiegata in particolare per la variazione della direzione di una forza, è detta più propriamente carrucola. Nelle p. per cinghie piatte, la superficie esterna della corona può essere cilindrica (p. a fascia piana) o, meglio, lievemente bombata (p. a fascia colma, c) per evitare lo scarrucolamento della cinghia; le cinghie sono montate con una tensione opportuna in modo da esercitare sulla corona la pressione necessaria per trasmettere per attrito la forza motrice applicata alla cinghia.

Nelle p. per funi e per cinghie trapezoidali la corona porta una o più gole (cuneiformi o di sezione opportuna), mentre nelle p. per catene le gole sono sagomate con opportuni risalti (gole a impronte, fig. B) in modo da permettere l’adagiamento della maglia sia di piatto sia di costa. Per cinghie dentate, si realizzano p. con corona dentata. Le razze generalmente sono in numero non minore di 4, crescente con il crescere del diametro; per p. di piccolo diametro, le razze possono essere sostituite con un disco pieno o alleggerito da fori. Per variare la velocità dell’albero si ricorre spesso a una p. a gradini (cono di p., fig. C).

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