Pulviscolo

Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)

pulviscolo


pulvìscolo [Der. del lat. pulvisculus, dim. di pulvis -eris "polvere"] [LSF] L'insieme di piccole particelle di materiali solidi che si trovano in sospensione in un liquido o di materiali solidi e liquidi in sospensione in un gas. ◆ [GFS] P. atmosferico: il p., solido e liquido, stabilmente presente nell'atmosfera terrestre, partic. nei bassi strati, con dimensioni molto variabili, all'incirca tra 1 mm e qualche µm; in ordine di importanza si distinguono: (a) p. eolico, la polvere e i detriti del terreno, sollevati dal vento; è partic. abbondante nelle aree continentali e spec. nelle grandi aree desertiche; (b) p. di origine antropica, dovuto a varie attività umane (industrie estrattive a cielo aperto, fumi industriali e domestici, ecc.); è partic. abbondante nelle regioni fortemente industrializzate e densamente abitate; (c) p. marino, dovuto a goccioline d'acqua degli oceani e dei mari sollevate dal vento; è molto meno abbondante dei precedenti; (d) p. cosmico, costituito da particelle (micrometeore) che, direttamente o per disgregazione di corpi più grandi (le meteore vere e proprie) penetrano nell'atmosfera terrestre dallo spazio esterno; hanno massa e dimensioni molto piccole (in media, μg e μm), ma il loro numero è grandissimo, per cui la massa complessiva è molto grande; a questi componenti permanenti s'aggiunge, occasionalmente, il p. vulcanico, dovuto alle eruzioni vulcaniche, che, se importanti, lanciano fino alle quote della stratosfera enormi quantità di p., che, impiegando molto tempo per ricadere sulla superficie terrestre, può provocare un sensibile aumento della densità del p. atmosferico per lunghi periodi di tempo. Il p. atmosferico ha una notevole rilevanza nella fisica dell'atmosfera in quanto contribuisce a determinare la maggiore o minore trasparenza di quest'ultima; si stima che l'assorbimento della luce solare a esso dovuto sia normalmente, cioè in assenza di particolari eventi e in zone non troppo antropizzate, dell'ordine di pochi percento, ma può salire sino al 50 % in qualche zona industrializzata. Il p. atmosferico può causare anche grandi perturbazioni climatiche in corrispondenza di grandi eruzioni vulcaniche (come quella del Krakatoa del 1883).

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