QUARTA

Enciclopedia Italiana (1935)

QUARTA

Giulio Cesare Paribeni

. Musica. - Questo termine musicale ha due significati: quarta del tono equivale a quarto grado della scala; nella accezione più comune invece è il nome di un intervallo. Le tre forme di questo sono: q. giusta, composta di due toni e un semitono (es. do-fa); q. eccedente o tritono, composta di tre toni (es. fa-si); q. diminuita, composta di due semitoni e un tono (es. do diesis-fa).

Emessi simultaneamente, i due suoni che limitano la quarta dànno un intervallo armonico di carattere ambiguo, che i teorici non assegnano né alla categoria consonante né a quella dissonante; lo chiamano intervallo neutro. Esso diviene peraltro consonante, se compreso nei due rivolti dell'accordo perfetto maggiore e minore facendo propria la natura consonante della triade.

Peraltro siffatti apprezzamenti non sono assoluti, ma relativi alla nostra sensibilità, atteggiata da un determinato sistema armonico. Per i Greci antichi era tutt'altra cosa: la quarta (diatessaron) era considerata intervallo di perfetta consonanza. La derivazione culturale della teoria medievale da quella greca, soprattutto attraverso Boezio, fece sì che nei più remoti tentativi di polifonie (organum di Ubaldo) gli andamenti a quarte parallele fossero considerati, come quelli a quinte ed ottave, di eccellente effetto. Ma col successivo sviluppo del contrappunto e col conseguente assodamento del senso armonico, la quarta andò talmente perdendo i suoi diritti ad intervallo privilegiato, da finire con essere considerato dissonante persino il rivolto di 6/4 dell'accordo perfetto.

La quarta eccedente poi, per la sua asprezza, fu bandita dall'uso melodico, ed ebbe il nome di saltus diaboli. L'introduzione del si addolcito (b molle) provenne dalla necessità di evitare appunto il tritono, cioè la vicinanza fa-si.

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