RADIOHEAD

Enciclopedia Italiana - IX Appendice (2015)

RADIOHEAD

Stefano Oliva

Gruppo alternative rock britannico. Sulle scene dal 1986, sono vincitori di tre Grammy music awards e di un MTV video music award. Le loro continue sperimentazioni hanno significativamente ampliato i confini del genere rock, avvicinandolo alla musica contemporanea e all’avanguardia.

La formazione, composta dal cantante Thom Yorke (n. 1968), dal chitarrista Jonny Greenwood (n. 1971), dal chitarrista Ed O’Brien (n. 1968), dal bassista Colin Greenwood (n. 1969) e dal batterista Phil Selway (n. 1967), ha esordito sul mercato discografico nel 1992 con l’album Pablo Honey, ma ha raggiunto la popolarità con il successivo The bends (1995). La consacrazione internazionale è arrivata con Ok computer (1997), tra i dischi più rappresentativi del gruppo, in cui le chitarre distorte ereditate dal grunge incontrano le sonorità elettroniche dei sintetizzatori dando vita ad atmosfere ossessive e claustrofobiche. La band, ormai punto di riferimento di una generazione, ha continuato sulla strada della sperimentazione pubblicando Kid A (2000) e Amnesiac (2001), lavori in cui si nota un avvicinamento alle sonorità del free jazz e della musica minimalista. Con i successivi Hail to the thief (2003) e In rainbows (2007) si è assistito a un parziale ritorno alle sonorità dei primi lavori; quest’ultimo album si è distinto inoltre per l’innovativa modalità di distribuzione: i brani, in formato MP3, sono stati infatti resi disponibili direttamente sul sito ufficiale del gruppo secondo il modello di downloading pay what you want («paghi quanto vuoi»). Con la stessa formula, nel 2011 sono stati pubblicati i brani dell’album The king of limbs.

Di particolare interesse i progetti solisti dei diversi componenti, portati avanti parallelamente all’attività del gruppo: il carismatico leader Yorke ha inciso gli album The eraser (2006) e Tomorrow’s modern boxes (2014); il batterista Selway ha pubblicato i lavori Familial (2010) e Weatherhouse (2014). J. Greenwood, già autore di colonne sonore cinematografiche (Bodysong, 2003, di Simon Pummell; Harry Potter and the goblet of fire, 2005, Harry Potter e il calice di fuoco, di Mike Newell; There will be blood, 2007, Il petroliere, e The Master, 2012, di Paul Thomas Anderson), ha affiancato l’attività di chitarrista a quella di compositore di musica orchestrale (tra le sue più prestigiose collaborazioni, si ricordano i lavori con il musicista polacco Krzysztof Penderecki e con il padre del minimalismo statunitense Steve Reich).

Thom Yorke e Jonny Greenwood

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