Radom

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Città della Polonia centro-meridionale (225.292 ab. nel 2007), nel voivodato di Mazowsze, situata sulla riva destra della Mleczna (subaffluente della Vistola), 100 km circa a S di Varsavia. È nodo ferroviario e importante centro industriale (impianti metallurgici, meccanici, chimici, tessili, calzaturieri, alimentari). R. ha alcune chiese antiche, tra cui la parrocchiale (14° sec.).

Ricordata sin dal 12° sec. come castello fortificato, ottenne da re Casimiro il Grande, nel 14° sec., privilegi cittadini che ne valorizzarono la posizione di punto commerciale, all’incrocio di grandi strade. Nel 1505 fu sede di una Dieta, nella quale fu approvata la cosiddetta Costituzione nihil novi, che gettò le basi del parlamentarismo polacco. Con la 3ª spartizione della Polonia (1795) R. passò all’Austria; dal 1809 al 1815 fece parte del principato di Varsavia e dal 1815 del Regno di Polonia unito alla Russia (nel quale, dal 1845, fu sede di governatorato). Entrò a far parte della Polonia indipendente nel 1918.

Confederazione di R. Intesa attuata nel 1767 a R., con l’appoggio della Russia, fra i nobili polacchi contrari alle riforme che re Stanislao Augusto e i Czartoryski intendevano introdurre nel paese al fine di trasformarlo in uno Stato moderno, politicamente e amministrativamente accentrato. Fine dichiarato della confederazione era la difesa del cattolicesimo e della libertà, ma in effetti essa voleva spodestare il re; obiettivo politico era infatti il mantenimento di quelle condizioni di anarchia tradizionalmente legate alle istituzioni pubbliche del regno polacco. Capo della confederazione fu eletto il principe K.S. Radziwiłł, ma in realtà essa fu diretta da N. Repnin, ambasciatore russo in Polonia. Questi costrinse i confederati e la dieta del regno ad accettare impegni politici (i cosiddetti diritti cardinali del 1768: diritto di veto a ogni deputato; libera elezione del re; diritto di negargli obbedienza) che garantivano lo statu quo costituzionale, mentre la difesa di tali impegni e del territorio polacco fu assunta a termini di trattato dalla Russia, che in tal modo ridusse la Polonia alla sua dipendenza.

Unione di R. Unione tra Lituani e Polacchi ratificata dai Lituani a Vilnius il 18 gennaio 1401 e dai Polacchi a R. l’11 marzo dello stesso anno. Con tale atto (che fu lo sviluppo naturale dell’accordo di Krewo del 1385) il legame puramente dinastico delle due nazioni diventava un’alleanza difensiva permanente contro i nemici esterni, mentre, definendo meglio la posizione di Vitoldo (cui era riconosciuta la dignità granducale) accanto a Ladislao I Iagellone, re di Polonia e princeps supremus di Lituania, si venne a consolidare l’autonomia del granducato rispetto al regno di Polonia.

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