Rallentamento psicomotorio

Dizionario di Medicina (2010)

rallentamento psicomotorio


Alterazione delle facoltà psichiche che causa deficit della motilità volontaria e delle attività. Il r. p. ha molte cause, neurologiche e psichiche: le patologie neurologiche responsabili si possono suddividere in: ritardo mentale, malattie degenerative (demenze, malattia di Parkinson), malattie tossiche dell’SNC (neurotossicosi, avvelenamenti, iperdosaggi di farmaci ipnotici, sedativi e antipsicotici, sostanze stupefacenti), malattie infettive del cervello (meningiti, encefaliti), malattie metaboliche (encefalopatie metaboliche acquisite), tumori, ipertensione endocranica ed edema cerebrale. Le patologie psichiche che si possono manifestare con r. p. sono: la depressione grave (e il disturbo bipolare negli episodi depressivi), alcune psicosi. I sintomi di r. p. hanno, nelle diverse malattie, sfumature diverse, ma alcuni sono costanti. In partic., lo stato di coscienza risulta lievemente alterato: il paziente risponde a tono alle domande elementari, ma non a quelle che implicano elaborazione mentale complessa; non è in grado di elaborare un discorso completo, sia in termini lessicali sia sintattici; è incapace di prendere decisioni o impiega molto tempo per decidere di fare qualcosa, anche di molto semplice; non prende iniziative personali; spesso presenta amimia; compie movimenti finalistici corretti, senza presentare discinesie, ma molto lentamente, sempre esitando, e nella deambulazione ha andatura simile a quella dell’atassia (➔), pur avendo normali riflessi cerebellari. Le funzioni corticali superiori, esaminate con test specifici, sono compromesse in modo lieve-moderato. L’andamento clinico del r. p. dipende in gran parte dell’eziologia: nelle forme a eziologia tossica e infettiva il decorso favorevole della patologia di base risolve il r. p. per lo più in breve tempo (anche se nelle forme infettive acute può esitare in deficit intellettivi o motori); nelle demenze il r. p. è inesorabilmente progressivo; nella malattia di Parkinson il quadro clinico evolve nella forma acinetico-rigida con apatia e con le tipiche alterazioni psichiche della patologia (depressione, allucinazioni). Nelle neoplasie cerebrali non operate o non operabili il quadro progredisce verso l’obnubilamento del sensorio e il coma, mentre recede nell’ipertensione endocranica e nell’edema cerebrale corretti farmacologicamente o chirurgicamente. Per quanto riguarda le psicosi e la depressione, il r. p. è passibile di terapia efficace (farmacologica, psicoterapica); è emerso tuttavia in alcuni studi che la matrice organica della schizofrenia ha una correlazione con il r. p.: vi è infatti una significativa correlazione negativa tra la gravità del r. p. e il volume relativo di sostanza grigia ventromediale prefrontale sinistra.