RAMBOUILLET, Catherine de Vivonne, marchesa di

Enciclopedia Italiana (1935)

RAMBOUILLET, Catherine de Vivonne, marchesa di

Ferdinando Neri

Nata nel 1588 a Roma, da Jean de Vivonne, marchese di Pisani, ambasciatore di Francia, e da Giulia Savelli; morta a Parigi il 2 dicembre 1665. A soli dodici anni andò sposa a Carlo d'Angennes, che assunse nel 1611, per diritto di successione, il titolo di marchese di Rambouillet. Dama di grande eleganza e di gusto raffinato nelle arti e nella poesia, radunò nel suo palazzo, e nella celebre chambre bleue, tutti i bell'ingegni del tempo, e contrappose alla corte regale, agitata e invilita da Enrico IV, il tipo di un'aristocrazia più delicata e intellettuale: promosse col suo esempio la préciosité, che improntò il costume, il linguaggio, la letteratura francese nella prima metà del sec. XVII, e vi adempì un utile ufficio di epurazione e di affinamento.

Intorno alla gentile "Arthénice" (anagramma del suo nome, trovato dal Malherbe) convennero il Corneille, J. Chapelain, J.-L. de Balzac, A. de Vaugelas, G. Ménage, Mademoiselle de Scudéry, J. de Segrais, I. de Benserade, A. Godeau, ecc.; ma la figura dominante e l'interprete squisito e prediletto dello spirito, dell'ideale dell'"Hôtel de R." fu V. Voiture, che in esso e per esso svolse tutta la sua attività poetica. Il grande salotto declinò dopo il 1645, anno in cui la figlia della marchesa, sua migliore compagna e collaboratrice, Julie, passò a nozze col duca di Montausier; pochi mesi dopo, l'unico figlio maschio, ed erede dei R., moriva in guerra. Voiture mancò nel 1648, il marchese di R. nel 1652. I torbidi della Fronda contribuirono anch'essi alla dispersione di quella società brillante; e il nuovo regno, di Luigi XIV, animato da un proposito di forte unità spirituale, favorì, nelle lettere e nelle arti, il trionfo della scuola classica francese. Il preziosismo appariva ormai come un'affettazione, ad un tempo mondana e pedantesca, e fu combattuto energicamente dal Molière e dal Boileau. La decadenza letteraria dell'"Hôtel de R." non diminuì la stima e la reverenza di cui era circondata la marchesa; ella si ridusse ad una cerchia più ristretta di buoni e dotti amici.

Bibl.: L. Livet, Précieux et précieuses, Parigi 1859, 4ª ed., 1896; É. Magne, Voiture et les origines de l'Hôtel de R., ivi 1911; id., Voiture et les années de gloire de l'Hôtel de R., ivi 1912.

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