Beringhieri, Ramondo

Enciclopedia Dantesca (1970)

Beringhieri, Ramondo

Enrico Pispisa

, Raimondo Berengario IV, conte di Provenza. D. lo cita in Pd VI 134 Quattro figlie ebbe, e ciascuna reina, / Ramondo Beringhiere, a proposito di Romeo di Villanova, che, secondo una leggenda accolta da D., fu bandito dal suo signore che aveva beneficato (vv. 133-142). In questi versi R. è implicitamente accomunato al biasimo che colpisce i Provenzai. Egli, infatti, porgendo l'orecchio alle calunnie, punisce ingiustamente colui che lo aveva servito con disinteresse.

R., figlio di Alfonso II d'Aragona e di Garsenda, nacque nel 1198. Erede, alla morte del padre e di Guglielmo IV signore della contea di Forcalquier (1209), di questa e della contea di Provenza, fu condotto in Aragona sotto la tutela dello zio Pietro II. Alla morte di quest'ultimo (1213), l'autorità comitale nei possessi di R. subì un duro colpo. La contea di Forcalquier fu rivendicata da un pronipote del defunto conte, Guglielmo di Sabran, e le città di Arles, Marsiglia e Avignone cercarono di guadagnare un'ampia autonomia. Rientrato in Provenza nel 1216, R. pensò soprattutto di riprendere il controllo della contea e di organizzarla solidamente. Fornito di una grande maturità e sagacia, sebbene in giovane età, ebbe l'accortezza di circondarsi di capaci consiglieri, come Justas, Guglielmo di Cotignac, Romeo di Villanova, tutti catalani, e Albeta di Tarascon. Si appoggiò, quindi, al papato, e condusse una politica accorta e opportunista. Per prima cosa, dopo un compromesso con Guglielmo di Sabran, riacquistò la contea di Forcalquier (1222), poi con una condotta variabile, astuta e soprattutto prudente, ottenne la sottomissione della maggior parte delle città, come Brignoles, Tarascona, Grasse, Nizza, Arles, che si erano date un podestà. La figura di R. è anche assai notevole per la sua attività amministrativa e legislativa. Egli, infatti, divise la Provenza in circoscrizioni, che erano amministrate da reggenti, i quali erano i rappresentanti dell'autorità comitale; separò inoltre la giustizia dall'amministrazione. Dal 1235, poi, i reggenti fecero capo a grandi dipartimenti amministrativi e politici ad est e a nord, sotto l'autorità di Romeo di Villanova e Guglielmo di Ravenga, anch'egli catalano, mentre le circoscrizioni di Brignoles e di Saint-Maximin venivano annesse al dipartimento di Aix. In quanto all'opera legislativa, bisogna ricordare, oltre agli statuti sull'ordine pubblico del 1222 e 1226, anche gli statuti di Frejus, Sisteron, Digne e Senez, pubblicati a partire dal 1235, i quali regolamentavano i canoni dovuti al conte e i diritti della giustizia comitale fuori dei feudi dei grandi vassalli. R. condusse anche un'abile politica matrimoniale, maritando le sue figlie a Luigi IX, Enrico III re d'Inghilterra, Riccardo di Cornovaglia e Carlo d'Angiò. La morte lo colse ancor giovane il 19 agosto 1245.

Per la sua politica accorta, per la sua attività amministrativa e legislativa che fece della Provenza uno degli stati più civili di quel tempo, per le sue doti di mecenate e di cultore della poesia, R. si può porre tra i più grandi sovrani dell'epoca.

Per quanto l'attenzione di D. sia chiaramente incentrata sulla figura di Romeo e sulla sua rettitudine mal ricompensata, purtuttavia nell'indugiare sul nome di R. e nel porre così in evidenza il fatto che ciascuna delle sue quattro figlie fu regina, noi scorgiamo un ammirato senso di consapevolezza per la grandezza del personaggio, in contrasto con la patetica umiltà della sua vittima. Da questi versi inoltre balza agli occhi un aspetto fondamentale della personalità di R., quale risulta dalla sua biografia: la capacità di sapersi servire degli uomini in modo da raggiungere gli scopi che la sua abilità e lungimiranza politica gli facevano intravvedere.

Bibl. - A.De Longpérier, Bulle d'argent d'un R.B. comte de Provence, in " Bull. de la Soc. des Antiquaires de France " III (1859) 153; F. Benoit, Recueil des actes des comtes de Provence appartenants à la maison de Barcelone..., Parigi 1926; V.L. Bourilly e R. Busquet, La Provence au Moyen âge (1122-1481) Marsiglia 1924; ID., Histoire de Provence, Parigi 1944.

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