Regola Q

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

regola Q


Misura in vigore negli Stati Uniti dal 1933 al 2011, che proibiva alle banche di pagare tassi di interesse positivi sui depositi a vista e, fino al 1986, imponeva limiti su quelli offerti sui depositi vincolati, come quelli di risparmio e a tempo. La r. Q attuò uno specifico provvedimento della legge bancaria del 1933, nota come Glass-Steagall Act (➔), che istituì tra l’altro l’assicurazione dei depositi bancari (Federal Deposit Insurance Corporation) e separò l’attività bancaria tradizionale da quella di investimento, allo scopo di controllare la speculazione finanziaria, che era stata uno dei fattori della crisi del 1929 (➔ grande depressione). In particolare, si riteneva che la competizione tra banche nell’offerta di tassi di interesse più elevati per attrarre maggiori depositi avesse ridotto i margini e incentivato investimenti eccessivamente rischiosi da parte delle grandi istituzioni creditizie, creando le precondizioni per la serie di fallimenti avvenuti nei primi anni 1930. Nel corso del tempo, la r. Q ha favorito la diffusione di strumenti di risparmio alternativi, come i fondi di mercato monetario, esenti da queste restrizioni. Per tale motivo, le limitazioni sui tassi di interesse sui depositi vincolati sono state gradualmente eliminate tra il 1981 e il 1986, in base al Depository Institutions Deregulation and Monetary Control Act del 1980. La proibizione di pagare interessi sui depositi a vista, in particolare sui conti correnti, è stata invece revocata solo nel 2011, in seguito alla legge Dodd-Frank (➔ Dodd-Frank Act) del 2010.