REINMAR von Zweter

Enciclopedia Italiana (1936)

REINMAR von Zweter

O. G. v. L.

Il più fecondo poeta di Sprüche dopo Walther, fiorì nel sec. XIII. Della sua vita abbiamo solo le scarse notizie che egli stesso ci dà nelle sue poesie. Il Roethe lo afferma originario di Zeutern, presso Odenheim nel Baden. Egli stesso dice di esser nato sul Reno e vissuto in Austria; infatti alcune delle sue rime portano impronte di mediotedesco. Probabilmente fu a Vienna, alla corte di Leopoldo VII, e vi conobbe Walther. Fu in Turingia, poi in Boemia, al servizio di Venceslao I, e come questi ardente partigiano dell'imperatore che loda in varie strofe. Più tardi, però, quando Federico II fu per la seconda volta scomunicato, anch'egli se ne allontanò, per ritornare poi tiepido ghibellino quando, a Magonza, al servizio dell'arcivescovo, si trovò a contatto con gl'intrighi politici, ma si giustificò con uno Spruch: "Una mosca non può far fuggire l'aquila", scrisse. Condusse poi vita errabonda, ma non sappiamo dove. Nel 1260 il Marner ne piange già la morte.

Oltre un Leich di soggetto religioso, ci sono conservati un paio di centinaia di Sprüche che trattano i temi più varî, quasi tutti nella medesima forma, detta Frauehrenton, secondo il suo ideale etico della donna. È poesia di carattere virile, che ricorda in parte Walther; ma il pensiero spesso vi sopraffà la forma; i versi sono talvolta duri, poco curati. Fu in grande onore presso i Meistersänger che, avendo per lo Spruch una spiccata predilezione, lo considerarono come uno dei loro dodici fondatori.

Ediz.: Gedichte Reinmars von Zweter, ed. G. Roethe, Lipsia 1887.

Bibl.: K. Meter, Untersuchungen über das Leben R. v. Z. und Bruder Wernher, Basilea 1866; F. Löwenthal, Studien zum germanischen Rätsel, Heidelberg 1914; E. Bonjour, R. v. Z. als politischer Dichter, Berna 1922; Th. Koch, Das deutsche geistliche Tagelied, Münster 1928; G. Ehrismann, Gesch. d. deutschen Litteratur bis zum Ausgang des Mittelalters, II, Monaco 1935.