RENANIA

Enciclopedia Italiana (1936)

RENANIA (anche Prussia Renana o Provincia Renana; Rheinpreussen o Rheinprovinz; A. T., 51-52)

Elio MIGLIORINI
Ernesto SESTAN

È la più occidentale provincia della Prussia e quella che conta il maggior numero di abitanti, importante per le sue industrie, per le ricchezze minerarie (carbone) e per la sua posizione presso il confine con l'Olanda, il Belgio, il Lussemburgo, la Francia (Lorena). Essa abbraccia ora una superficie di 23.973 kmq. (di poco inferiore a quella della Sardegna) avendo perduto in seguito alla guerra mondiale i distretti di Eupen e Malmédy, a sud di Aquisgrana, passati al Belgio; temporaneamente fu staccato il territorio della Saar. Verso oriente confina con la Vestfalia, con l'Assia Nassau (nell'interno della quale è il distretto di Wetzlar che le appartiene), con l'Assia e a SE. col Palatinato Renano. Gli abitanti, da 3 milioni e un quarto nel 1871, erano saliti a 7.623.063 nel 1933 con una densità di 318 ab. per kmq., più che doppia di quella della Germania. La popolazione vive di preferenza in grossi centri; il 49,5% è infatti in comuni con più di 100 mila abitanti e solo il 16,1% in comuni con meno di 2000 ab. La popolazione è in prevalenza cattolica (70%).

Grande è la varietà di paesaggio e diversa la struttura economica delle diverse parti. Tutta la zona meridionale (per la massima parte sulla sinistra del Reno, mentre la riva destra appartiene ad altre, provincie) fa parte dei Monti Scistosi Renani (Rheinische Schiefergebirge), un rilievo che si allunga nel senso dei meridiani per 250 chilometri e per 150 (da SO. a NE.) in quello dei paralleli e nel quale fanno parte il Hunsrück e l'Eifel, che la valle trasversale del Reno separa dal Taunus e dal Westerwald. Questi rilievi constano di antichi sedimenti paleozoici, che erano stati quasi del tutto demoliti dall'erosione, portati poi in alto durante l'Oligocene in modo da dar origine in alto a superficie poco ondulate, in basso a un rilievo aspro, dove dominano nel paesaggio superficie molto erose e valli assai incassate. Prevalgono i terreni devonici sotto forma di quarziti (che dànno luogo a un rilievo più contrastato) e di scisti, ai quali corrisponde un rilievo più molle. Il Hunsrück, che è limitato dalla Mosella, dal Reno e dal Nahe e che lambisce verso occidente il bacino della Saar, consta di diverse sezioni, a oriente Bingerwald e Soonwald, a occidente Idarwald (coperto da belle foreste) e Rochwald; quest'ultimo possiede la maggiore sommità dei Monti Scistosi a occidente del Reno (m. 816); la zona nord-orientale, di forma triangolare, compresa tra Mosella e Reno, forma un altipiano ondulato, 400-500 m. s. m., diboscato e messo a coltura, nel quale gli abitanti vivono in piccoli villaggi compatti. A NO. si trova il bacino di Treviri dove vengono a contatto con i terreni devonici strati più recenti (giurassici e liassici), sotto forma di arenarie variegate e calcari conchigliari; le prime sono facilmente erodibili, forniscono buon materiale da costruzione e sono per lo più ricoperte da boschi, i secondi offrono terreni fertili, ben coltivati e densamente abitati. La Mosella scorre incassata nel rilievo devonico, che attraversa seguendo una linea teitonica, con un corso prima a meandri (specie tra Berncastel e Kochem), poi rettilineo. A N. del fiume si trova l'Eifel, che continua in territorio tedesco il rilievo delle Ardenne, per quanto in senso stretto si ricolleghi con queste solo il gruppo collinoso di Hohes Venn, di cui soltanto una piccola parte appartiene alla Provincia Renana. Nell'Eifel, come del resto nella maggior parte dei Monti Scistosi, si notano grandi differenze tra la parte bassa, ottimamente coltivata, e quella alta, piuttosto fredda, coperta da lande e torbiere, sede di piccoli villaggi. La parte occidentale (che ha il suo punto più alto nello Schneeeifel, m. 697) conserva l'aspetto d'un altipiano assai demolito, fortemente eroso, con linee marcate soprattutto dove affiora la quarzite; a oriente del fiume Kyll, e in particolar modo nell'alto corso dell'Ahr e nelle vicinanze del Reno si sono verificate nel Terziario e nel Quaternario eruzioni vulcaniche; a una colata di basalto terziaria è dovuta anche la massima elevazione, la Hohe Acht (m. 746); esistono poi numerosi tipici crateri d'erosione (Maare). Il Reno, che costituisce l'asse della provincia alla quale dà pure il nome (Renania), percorre una valle trasversale, la quale tra Bingen e Coblenza è moltri incassata (quarziti), poi si allarga nel bacino terziario di Neuwied, quindi si restringe di nuovo, ma in modo meno sensibile data l'esistenza di terreni scistosi, fino a Bonn. Bingen è a 76 m. s. m., Coblenza a 58, Bonn a 44. Nelle terrazze che accompagnano il fiume e nelle vallette laterali, dove si è raccolta una quantità sufficiente di löss, si coltiva la vite, gli alberi da frutta, i legumi e la contrada ha un aspetto meridionale, celebrato per la bellezza del passaggio e per le leggende a cui ha dato luogo. Sulla destra del Reno appartiene alla Provincia Renana una piccola parte del Sauerland e il Bergisches Land, zona ricca d'acqua dove esistono da tempo molti piccoli opifici e dove sono state costruite molte officine elettriche, abitata da popolazioni franconi che sono riuscite a far assurgere a grande floridezza (soprattutto nella valle del Wupper), l'industria domestica (specie quella tessile) e l'artigianato. Sempre sulla destra del Reno segue verso N. il distretto carbonifero renano-vestfalico, percorso dal fiume Ruhr, soltanto in parte compreso nella provincia renana; gli strati utilizzabili ora affiorano alla superficie, ora sono coperti da strati alluvionali (presso Duisburg), mentre verso N. più spesso sottostanno ai terreni cretacei. Sulla sinistra del Reno il rilievo montuoso s'arresta alla linea Aquisgrana-Bonn, a N. della quale fin verso Duisburg si estende il bacino di Colonia (o del Basso Reno) formatosi in epoca terziaria e colmato da sabbie marine e da alluvioni fluviali, coperto da löss fertilissimo, coltivato a cereali e barbabietole, sede di grandi villaggi compatti. L'uniformità è rotta presso Aquisgrana da un bacino carbonifero minore e tra Reno ed Erft da un rilievo terziario isolato (Ville), dove la popolazione è abbastanza densa e trae profitto dall'estrazione della lignite. Ancora più a N. la Provincia Renana si estende nella pianura del basso Reno, costituita da terreni sabbiosi, coperti da magri pinastri, umida e poco popolata, lambita da vaste bassure seminondate, separate da colline formate da ciottoli glaciali.

Percorsa per 335 km. da un'arteria importante come il Reno, dove è stato facile creare porti fluviali utilizzabili durante tutto l'anno, fornita di giacimenti carboniferi molto ricchi (Ruhr, Aquisgrana e Saar), e non priva del tutto di ferro (lungo il Sieg), abitata da una popolazione attivissima, la Renania è una delle zone del continente europeo dove l'industria ha trovato le condizioni di sviluppo più favorevoli (specie fonderie, lavorazioni metalliche d'ogni specie, officine tessili e chimiche); nel 1925 esistevano 370 mila imprese industriali, con quasi 2 milioni e mezzo d'addetti. Undici città contano più di 100 mila ab. Sede degli organi amministrativi è Coblenza; centri di maggiore importanza Colonia (terza città della Germania per numero di abitanti, 750 mila), Essen (654 mila), Düsseldorf (489 mila), Duisburg-Hamborn (440 mila).

Il distretto industriale renano copre una superficie di circa 4000 kmq. e ha una riserva di 60.000 milioni di tonn. di carbone, delle quali ne vengono estratte ogni anno 80-90 milioni (appena 21 mila tonn. nel 1737; 177 mila nel 1800; 1,7 milioni nel 1850; 22 milioni nel 1880). Sotto l'impulso delle grandi società industriali in un primo tempo raggruppate intorno alle fabbriche dei Krupp e poi alla Vereinigte Stahlwerke Aktienges. e dei grandi sindacati (come il Rheinisch-Westfalisches Kohlensyndicat, che regola il 99,3% della produzione del carbone renano), la regione ha perso del tutto il suo aspetto originario, campi e boschi sono scomparsi per dar posto alle fabbriche, alle vie di comunicazione e alle abitazioni. L'attrazione esercitata sugli abitanti delle regioni vicine è stata notevole e le città sono cresciute una accanto all'altra talora rapidissimamente, come Gelsenkirchen e Hamborn, riunendosi poi in centri sempre più grandi, che hanno attirato nuovi operai. Nel distretto di Düsseldorf si contano 708 ab. per kmq.

V. tavv. XVII e XVIII.

Storia. - La Renania non è un'unità storica, bensì una, in parte, arbitraria creazione amministrativa con non più di un secolo di vita. La sua storia è la storia dei varî territorî, per tradizioni politiche, giuridiche, economiche e confessionali, oltremodo eterogenei, che, nel 1815, in seguito alla prima e alla seconda pace di Parigi, formarono le due provincie, poi (1822) l'unica provincia prussiana del Reno (Rheinprovinz o Rheinland, donde, in italiano specialmente negli anni del dopoguerra, Renania). L'avevano abitata dapprima tribù celtiche (Tungri, Eburoni, Treveri), che nel sec. II-I a. C. dovettero ripiegare di fronte a tribù germaniche (Sugambri, Tencteri, Ubî, ecc.), alle quali abbandonarono la riva destra del Reno. Il dominio romano della Gallia contenne oltre Reno, per alcuni secoli, quelle tribù germaniche e impresse alla regione i segni della civiltà mediterranea: sorsero le prime città (Colonia Agrippina, Augusta Treverorum, Iuliacum, Confluentes, Bonna, Tolbiacum, ecc.); penetrarono, al seguito dei coloni e soldati romani, le varie superstizioni e religioni e poi il cristianesimo, che prevalse anche qui. Le due città principali, Colonia e Treviri furono anche le due sedi episcopali. La regione restò divisa fra tre provincie: la Belgica, la Germania Inferiore e, in piccola parte, la Germania Superiore. Impossibile dire fino a quale punto progredisse la romanizzazione della lingua e dei costumi; certo è che quest'evoluzione fu arrestata e repressa dalle penetrazioni e invasioni di stirpi germaniche, a partire dal sec. III; di Franchi specialmente, ma in parte, nella zona a sud di Coblenza, anche di Alamanni. La diversità di stirpe è riconoscibile, in parte, ancora oggi nella diversa indole e nel diverso tipo dialettale degli abitanti e corrisponde, nell'uso locale, alle denominazioni di Niederrhein (zona franca) e Oberrhein (zona alamanna). Nel regno dei Franchi la regione appartenne all'Austrasia; nell'epoca carolingia la Renania ebbe particolare importanza, sia come il principale punto di raccolta e di passaggio per la penetrazione franca e cristiana in Germania, sia perché, accanto alle altre città, ebbe in certo modo in Aquisgrana, sede prediletta di Carlo Magno, il centro politico e amministrativo del vasto impero. Dopo l'effimero regno di Lotario, entrò definitivamente nel regno franco orientale (Germania); Aquisgrana decadde, e ripresero la loro importanza le due sedi arcivescovili, ma specialmente Colonia, che sempre più beneficiò nei commerci per la sua posizione fluviale. La regione si coprì di castelli e di abbazie: importante specialmente quella di Prüm. Divisa fra i ducati dell'alta e della bassa Lorena (che ne comprendeva la massima parte), subì lo spezzettamento di quest'ultima, frantumandosi in una miriade di signorie maggiori e minori; la politica degl'imperatori favorì anche il costituirsi di piccoli stati cittadini in diretta dipendenza dall'impero (Colonia, Aquisgrana) e di signorie ecclesiastiche (arcivescovati di Colonia e Treviri). Fra le signorie laiche maggiori furono i ducati di Gheldria, di Kleve, di Berg, di Jülich e, per qualche parte minore, di Lussemburgo e di Nassau. La riforma religiosa luterana e calvinista trovò la regione enormemente divisa politicamente; onde - a seconda della confessione abbracciata dai sovrani territoriali - anche la diversità religiosa venne ad approfondire le differenze fra parti e parti della Renania. In definitiva, anche per la particolare estensione delle due principali signorie ecclesiastiche, la maggior parte della regione rimase cattolica, anzi nei secoli XVI-XVII la Renania rappresentò con la Baviera una delle roccheforti per la difesa e la parziale riconquista cattolica in Germania. Ma ciò attraverso molte oscillazioni, che si ripercuotevano subito anche sull'equilibrio politico, specialmente dacché - passati i Paesi Bassi agli Asburgo - la Renania, per la sua posizione geografica e strategica, venne ad acquistare un'importanza tutta singolare nel giuoco politico militare della Francia contro gli Asburgo. Pur travalicando l'ambito della Renania, dal Reno, tuttavia, presero il nome molte delle composite alleanze nate, sotto gli auspici francesi, dal 1658 in poi. Nel corso dei secoli XVII-XVIII la Renania fu innumerevoli volte teatro di guerre.

Nel 1609 prese piede in Renania il Brandeburgo (Prussia) che vi ereditò Kleve e mirava a Jülich (v.) e a Berg. Le paci di Basilea (1795) e di Lunéville (1801) portarono alla Francia tutta la Renania sulla sinistra del Reno; la parte sulla destra alla Prussia e al ducato di Berg, poi tutto soltanto a quest'ultimo, eretto in granducato francese. Il dominio francese, che durò appena tre lustri, non passò senza lasciare una traccia profonda e benefica; con l'unificazione dell'amministrazione, con l'introduzione del codice napoleonico, diede una prima impronta comune alla regione. Ceduta per intero alla Prussia (1815), la Renania, specie quella sulla sinistra del Reno, mostrò, per certi aspetti, uno spirito ben diverso da quello prussiano; con una maggioranza cattolica, con uno sviluppo industriale che per lo sfruttamento delle risorse minerarie si faceva ognor più imponente, con una borghesia liberale, la Renania, specialmente fra il 1815 e il 1871, rappresentò nella Prussia un mondo a sé, certamente più aperto alle idee occidentali; i cattolici ebbero il loro campione nell'arcivescovo di Colonia K. A. Droste-Vischering; i liberali in L. Camphausen e in H. v. Beckerath. Ma questo particolare atteggiamento dello spirito di una parte della Renania non deve ingannare; se non è prussiana, la Renania è certamente tedesca. Per le vicende del dopoguerra, v. reno: Storia.

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