RASCEL, Renato

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)

RASCEL, Renato

Giovanni Grazzini

RASCEL, Renato (nome d'arte di Ranucci, Renato)

Attore di teatro, cinema, radio e televisione, cantante e regista, nato a Torino il 27 aprile 1912, morto a Roma il 2 gennaio 1991. Figlio di due cantanti d'operetta, si esibì adolescente quale batterista in un'orchestrina jazz, come ballerino di tip-tap e dal 1930 − con l'iniziale nome d'arte di Harry Lavin, poi di Ronny Boy, infine di Renato Rachel −nell'avanspettacolo delle sorelle Di Fiorenza. Nel 1934 fu scritturato come ''brillante'' nella compagnia dei fratelli Schwartz per la rivista Al Cavallino bianco (nella parte di Sigismondo): primo passo d'una carriera che gli avrebbe dato una grande popolarità, in Italia e durante qualche tournée all'estero, grazie alla sua maschera originale di clown malinconico, alla sua recitazione svagata e alle sue canzoni.

Capocomico dal 1941 (con la rivista Tutto è possibile di Nelli e Mangini), spesso interprete delle commedie scritte da D. Falconi, M. Galdieri, e altri, nonché dei musical di P. Garinei e S. Giovannini, e al fianco di soubrettes quali T. De Mola (la sua prima moglie), W. Osiris, M. Merlini, L. Masiero, R. disegnò presto il profilo del personaggio col quale in seguito sempre s'identificherà: quello d'un ometto di bassa statura, infagottato in un cappottone, con un cappelluccio ridicolo, l'aria stralunata, la vocetta incerta, il quale attraversa la vita sognando impossibili conquiste e perdendosi in insensate o surreali filastrocche, capace tuttavia di ribaltare in assurdo e farsesco la violenza e la cattiveria imperanti nel consorzio sociale.

Attivo sin sul finire degli anni Settanta, R. si produsse per oltre un trentennio sui palcoscenici del teatro leggero, suscitando caldissima ilarità quale protagonista di fantasie surreali che, dopo un esordio nel 1943 con Pazzo d'amore di G. Gentilomo, portò anche sullo schermo (Napoleone, 1952; Il bandolero stanco, 1952; Attanasio cavallo vanesio, 1953; Alvaro piuttosto corsaro, 1954; Rascel-Fifì, 1957; Il corazziere, 1960; ecc.), raramente però riuscendo a evitare, nella cinquantina di film in cui apparve, una semplice replica dei suoi modi e temi teatrali. Fra i musical di maggior successo si dovranno ricordare almeno la pungente carrellata storica Enrico '61 (1961); Il giorno della tartaruga (1964), e soprattutto Alleluja, brava gente (1970), di cui compose anche le musiche. Autore anche di programmi radiofonici (Artemisio, bidello al ginnasio, 1953) e interprete televisivo di testi a lui congeniali (Courteline, Ionesco, Beckett), R. ha lasciato comunque un segno rilevante nel cinema italiano interpretando sul registro drammatico Il cappotto (1952) di A. Lattuada, dove si cala nell'umile scrivano di Gogol' con un poetico senso del grottesco, e caratterizzando nel 1958 con patetico humour il proverbiale travet Policarpo, ufficiale di scrittura nel film di M. Soldati.

R. si provò anche nella regia cinematografica dirigendo La passeggiata (1953), ancora da Gogol', mentre a Čechov si rifaceva l'episodio de Il Matrimonio (1953) di A. Petrucci, in cui R. si spaccia per un alto ufficiale. L'esito non incoraggiante della Passeggiata lo distolse però dal continuare a dirigersi, e analogamente rinunziò presto all'ambizione di affermarsi anche come attore teatrale di prosa. Preferì seguitare ad apparire in parti talvolta modeste in film di autori quali De Filippo, Steno, De Sica, ecc. Consolidò la sua popolarità anche come autore di canzoni di successo internazionale (Arrivederci Roma, Vogliamoci tanto bene, Ninnananna del cavallino, Romantica).

Alludendo al proprio fisico minuto, dal quale aveva ricavato tanti spunti di comicità, intitolò Il Piccoletto un suo libro di favole (1958).

Bibl.: M. Mida, Renato Rascel, in Cinema, 106, 25 novembre 1940; 167, 10 giugno 1943; M. Morandini, Sessappiglio. Gli anni d'oro del teatro di rivista, Milano 1978; L. Garinei, M. Giovannini, Garinei e Giovannini presentano. Quarant'anni di teatro musicale all'italiana, ivi 1985; A. Olivieri, A. Castellano, Le stelle del varietà, Roma 1985, pp. 121 e passim; Il Dizionario della canzone italiana, a cura di G. Castaldo, ivi 1990, pp. 1435-37; Tutto ''G.&G.'', a cura di P. Garinei, ivi 1993.

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