HAÜY, René-Just

Enciclopedia Italiana (1933)

HAÜY, René-Just

Ugo Panichi

Uno dei fondatori della cristallografia, nato a Saint-Juste (Oise) il 28 febbraio 1743, morto a Parigi il 3 giugno 1822. Inviato a Parigi nel collegio di Navarra, abbracciò la carriera ecclesiastica. Poco dopo conobbe il botanico Lhomond e il botanico e mineralogista Daubenton, che alimentarono in lui l'amore per le scienze naturali; si dedicò allora alla cristallografia. A circa 40 anni pubblicò la sua teoria sulla struttura dei cristalli che rapidamente lo rese noto nel mondo scientifico.

Il fenomeno della sfaldabilità nei cristalli fu forse il punto di partenza per il quale egli giunse al concetto di "molecole integranti" e cioè di particelle poliedriche di forma determinata per ogni sostanza cristallizzata, la cui unione in edifici ordinati, dove tutte hanno la stessa orientazione e sono allineate secondo rette parallele e piani paralleli, costituisce il cristallo. Allora tutte le forme semplici, reali o possibili nel cristallo, sono in correlazione con una forma fondamentale, detta da H. "primitiva", e la genesi e giacitura delle facce si spiega con la "teoria dei decrescimenti" ossia con l'ipotesi che durante l'accrescimento del cristallo le facce, avanzandosi, possano variare gradatamente la superficie in modo da produrre delle scalature finissime, secondo nuove facce, i cui caratteri fisici sono evidentemente legati a quelle scalature. L'effetto di tali scalature è quello di troncare o smussare spigoli o vertici della forma primitiva. Ora in questa H. considera gli elementi analoghi, come ad es., gli otto vertici o i dodici spigoli in un cubo; ed osserva che nei cristalli, se risulta troncato ad es., un vertice, o comunque modificato un elemento, risultano modificati in modo identico anche gli altri elementi analoghi. Di qui la legge di simmetria. Ma il risultato più importante ottenuto da H. è la legge che porta il suo nome, chiamata anche legge delle troncature razionali, legge degl'indici razionali, degl'indici semplici, ecc. (v. cristalli: X, p. 937).

H. fu più naturalista che matematico; egli partì dall'esame diretto dei cristalli e verificò la sua teoria, essenzialmente fisica, con un gran numero di osservazioni. Le leggi della cristallografia trovano così la loro spiegazione sopra una base fisica. Più tardi prenderà sviluppo la cristallografia geometrica e le stesse teorie strutturali si svolgeranno in senso matematico, ma il problema della struttura è stato posto da H. Ciò costituisce il suo maggior merito.

Oltre a varie memorie minori, pubblicò nel 1784 il suo Essai d'une théorie sur la structure des cristaux; nel 1801 un Traité de minéralogie, in 4 volumi; nel 1817 un Traité des caractères physiques des pierres precieuses e nel 1822 un Traité de cristallographie. Raccolse molti minerali e la sua bella collezione, che alla sua morte fu acquistata dal duca di Buckingham, fu poi riacquistata dal governo francese nel 1842 e collocata nel Museo di storia naturale di Parigi.

Fu dal 1794 conservatore del Museo delle miniere; dal 1795 professore di fisica alla Scuola normale e dal 1802 professore di mineralogia al Museo di storia naturale e membro dell'Accademia delle scienze.