Respittare

Enciclopedia Dantesca (1970)

respittare

Luigi Vanossi

Compare nel Fiore, nello spregiudicato consiglio di Amico: Né no lla respittar già per su' detto: /' s'ella chiede merzé, cheggala al muro, LX 5 (cfr. Roman de la Rose 7686-89 " Tout veiez vous Peeur trembler, / Honte rougir, Dangier fremir, / Ou trestouz treis plaindre e gemir, / Ne prisiez trestout une escorce ").

Al valore di " dar indugio, respiro ", proposto dal Parodi, andrà preferito il significato che il verbo ha quando è riferito a donna, cioè " non le fare forza " (Tommaseo), ovvero " risparmiare ", come chiosa il Petronio.

La fonetica della parola rispecchia quella del francese antico respiter. Analoga è la forma respitto di Pg XXX 43, dove numerosi codici danno anzi rispitto. V. RISPETTO.